mercoledì 10 settembre 2014

COACH SENZA SORPRESE

[Articolo si Cristian Milone]

n.b. Questa è la continuazione dell'articolo precedente: se non lo hai già fatto ti consiglio di leggere l'articolo precedente prima di proseguire.
Eccoci arrivati al terzo ed ultimo articolo sul tema coaching. Nel primo articolo ti ho raccontato, attraverso la mia storia, come lavora un coach. Nel secondo ti ho spiegato le due tipologie di coaching principali e ti ho mostrato il mio personalissimo modo di dare valore a questa professione. Oggi invece ti darò due validi strumenti per:
  1. individuare un coach professionista da uno improvvisato in 8 passi;
  2. capire se e quando può esserti utile un coach.
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COME RICONOSCERE UN FORMATORE PROFESSIONISTA IN 8 PASSI
Come capire se il coach è la figura adatta a me? Come scegliere il coach giusto?
Queste sono domande lecite soprattutto oggi che il mercato della formazione sta attraversando un momento di trasformazione particolare. Fino a 10 anni fa quasi nessuno sapeva cosa fosse un coach, un trainer ed in generale si avevano informazioni confuse sul mondo della formazione. Oggi questo mercato rimane ancora sconosciuto ad una buona fetta di persone ma anche inflazionato per chi ne è all'interno. Sconosciuto perché ad oggi solo una minoranza è in un percorso di crescita interiore, inflazionato perché per questa minoranza esiste un offerta sempre maggiore.
Purtroppo però non tutti hanno la stessa etica e professionalità. Così come succede in ogni mercato giovane e non ancora formato, se ti affidi al formatore sbagliato o non adatto a te, e quindi non ottieni risultati o ti trovi male, rischi di pensare che tutta la categoria è una massa di ciarlatani.
Diresti lo stesso di un dentista maldestro o di uno psicologo alle prime armi? Direi di no, se ti capitasse qualcuno del genere dirai: "quel dottore non è competente" e non certo: "i dentisti sono tutti dei truffatori".
Segreto 11: esci dallo stereotipo che tutti i formatori sono uguali, così come non tutti i medici sono uguali. Ci sarà chi è più competente e chi meno, con qualcuno ti troverai meglio e con qualcuno peggio.
Certo la domanda a questo punto è: come riconoscere se quel formatore è adatto a me prima di dargli i miei soldi?
Visto che il mondo della formazione in Italia non è ancora regolamentato, può essere utile avere un vademecum che ti dia delle linee guida per riconoscere la competenza o meno di chi hai davanti?
Se la tua risposta è si le prossime righe saranno per te di grande interesse.
Formatore o forma attore?
Per formatore si intende in generale chi si occupa di formazione (coach, trainer, counselor, operatori olistici e chi si occupa di offrire un servizio di aiuto strutturato al prossimo). Come distinguere un formatore competente da un attore che cerca di darsi una forma (cioè che dice di sapere ma non sa)?
Ecco alcune linee guida:
  • esperienza sul campo: Non è una questione di tempo ma di saggezza. Quando dispensa consigli parla per concetti o con dati alla mano? Soprattutto riesce a mantenere empatia pur restando distaccato dai problemi di chi gli è davanti?
  • dicono di lui: testimonianze, interviste, rassegna stampa, commenti al blog (ha un sito vero?!), con chi collabora...
  • Metterci la faccia: ha un canale youtube? Sul suo sito trovi la sua foto ed una storia di chi è e di quale percorso ha condotto? Ha una pagina aziendale? Usa qualche social e riesci a reperire sue informazioni facilmente?
  • Certificati, attestati e diplomi: secondo me questa è l'ultima cosa da notare. Il certifato non fa il formatore, come la patente non fa dell'automobilista un buon guidatore. E' l'esperienza quella che conta. Ho conosciuto persone molto in gamba che nella loro vita hanno seguito solo 3 corsi di formazione e letto magari 2000 libri, ma sanno capirti al volo (occorre prima di tutto empatia per poter fare qualcosa per l'altro) e dall'altro lato coach super certificati con un approccio troppo schematico ed impersonale. Allo stesso tempo ho conosciuto persone con un gran voglia di aiutare il prossimo ma senza formazione che facevano più danni che altro. In questo caso puoi leggere quello che scrivono, scaricarti i loro prodotti digitali gratuiti e capire se fanno al caso tuo.
  • Lignaggio: ti sto per dare un'informazione controintuitiva (cioè l'opposto rispetto al pensiero comune). Puoi sviluppare più facilmente grandi esperienze di crescita interiore con formatori e coach sconosciuti alla massa più che col personaggio famoso (sotto ti spiego il perché).
  • Servizi offerti: ha scritto almeno 1 ebook o realizzato un audio o un video? Mette a disposizione del materiale gratuito oltre che a pagamento? Offre consulenze on line o dal vivo? La sua offerta formativa è chiara e precisa?
  • Relazione col pubblico: se gli mandi un'email in quanto tempo ti risponde? 48 ore è un tempo accettabile, salvo casi eccezionali (ferie, festività, malattia...)
  • Coerenza: ha realizzato per sé ciò che insegna? Una delle poche deroghe a questo principio è, secondo me, il caso in cui vieni affiancato nel trovare le risposte dentro di te. In quel caso non occorre essere coerente con ciò che emerge, perché non ti sta insegnando nulla, ma occorre che sappia come mantenere nella luce tutta l'esperienza, con rispetto e protezione.
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COME RICONOSCERE IL PERCORSO PIU' ADATTO A TE
Riprendo qui il discorso lignaggio appena accennato sopra. Poco fa hai letto un consiglio controintuitivo (cioè l'opposto di quello che pensa la maggior parte delle persone non informate): segui formatori sconosciuti al grande pubblico. Perché dico questo?
Guardiamo insieme vantaggi e svantaggi.
Lo svantaggio del formatore poco conosciuto è che deve costruirsi un'attendibilità ai tuoi occhi, mentre il personaggio famoso ha una certa immagine sociale.
Se questo è vero è anche vero che ci sono diversi modi per capire se, chi hai davanti, promette davvero quello che dice oppure no. Un modo pratico per capirlo è quello di seguire il vademecum che trovi sopra. Se almeno 6 punti su 8 danno "semaforo verde" la persona è attendibile.
Perché quindi un attendibile sconosciuto dovrebbe essere preferibile ai VIP della formazione?
Qui arriva il vantaggio. Personalmente ho seguito per i primi 15 anni di crescita interiore corsi di formazione di cui mi parlavano amici e conoscenti, ma praticamente sconosciuti alla maggioranza. Solo nel 2013 ho voluto seguire i migliori corsi dei migliori formatori italiani (per migliori intendo "giudicati i migliori". Oggi sei giudicato tra i migliori se sei famoso, calchi la scena da anni, guadagni bene ed hai una bella struttura), sia perchè volevo capire qual è il meglio che puoi reperire facilmente oggi sul mercato, sia per avere un metro di misura oggettivo e confrontare la mia preparazione rispetto alla loro.
Segreto 12: per capire qual è la qualità del servizio che stai o vuoi offrire confrontati con i concorrenti più famosi del tuo mercato
Risultato? I 5 formatori più famosi in Italia sono (in ordine casuale): Italo Pentimalli, Max Formisano, Livio Sgarbi, Roberto Re e Mario Furlan hanno da anni scioltezza nel comunicare il loro messaggio, hanno una grande cura della scena e dell'ambiente, sanno gestire aule di centinaia di persone e sono molto competenti. Su questi aspetti posso imparare molto da loro.
Di contro devono offrire un prodotto commercialmente appetibile alla massa, per poter mantenere la struttura ed i costi che questa comporta, quindi il grado di profondità di un evento del genere arriva fino ad un certo punto ma non può andare oltre, a meno che non segui i loro master di svariate migliaia di euro, ma anche lì sono pochi coloro che ti fanno fare un'esperienza che comprende anche l'aspetto di trasformazione energetica e spirituale.
Quello che ho notato infatti è che hanno, anzi manifestano una competenza orizzontale più che verticale.
Cosa vuol dire? Vuol dire che sono competenti non solo su ciò che dicono ma anche nei collegamenti di argomenti trasversali al loro e questo è sinonimo di grande padronanza della materia, allo stesso tempo però mantengono un grado di prfondità tollerato dalla massa e non vanno oltre (per molti di loro è una scelta di marketing più che mancanza di competenze come dicevo). Ad esempio sul tema della missione fanno un ottimo lavoro su ciò che sono credenze, bisogni e valori, poi ti fanno fare una visualizzazione guidata nella quale ti accompagnano nel luogo delle tue risposte. Eppure se questo luogo ha profondità 10 loro ti portano a 3.
Quindi ad essere precisi non è del tutto vero che non vanno bene. Se sei all'inizio del tuo percorso evolutivo o vuoi sviluppare maggiormente un discorso di conoscenza, prima che di trasformazione interiore, allora ti invito a seguire seminari di formatori famosi perché sono ottimi insegnanti.
Se invece ti trovi in una fase nella quale riconosci l'importanza di integrare le conoscenze alla tua evoluzione e vuoi risolvere, sciogliere, integrare... schemi profondi, allora seguire piccoli gruppi è l'ideale. Se invece vuoi un lavoro su misura l'unica è farti affiancare da un coach che si prende del tempo solo per te.
In definitiva se non ti interessa la cura della scena ma badi più alla sostanza, puoi evolverti molto di più con piccoli gruppi di esperti sconosciuti. Ripeto non perché i VIP della formazione italiana non siano bravi, altrimenti non sarebbero lì dove sono oggi, anzi ho avuto modo di parlare con quasi tutti loro personalmente e li sento appassionati e coerenti, ma perché, per necessità strutturale, devono tendenzialmente parlare un linguaggio comprensibile al grande pubblico e sempre per le stesse esigenze difficilmente tengono corsi con 10, 20 o 30 persone (se non a migliaia di euro).
In questo senso se vuoi seguire un evento che davvero arriva al nodo centrale della tua esistenza e da lì fa risplendere le tue potenzialità e divinità posso dirti una cosa. In quasi 20 anni di crescita personale posso contare sulle dita di una mano i training davvero trasformativi che ho seguito: il primo nel 2005 e si chiama ONE Experience condotto da Giancarlo Tarozzi, il secondo è il percorso degli angeli iniziato nel 2009 e che continua a tutt'oggi con Simone Focacci e nel 2011 le tecniche di guarigione e controllo dei sogni e l'iniziazione al sentiero Tolteca con Sergio Magana.
Per quanto riguarda invece le skills tecniche, cioè le competenze professionali, i REF di Simone, il percorso del wecoclub ed il seminario esperienziale di cartomanzia evolutiva sempre di Simone sono i migliori che abbia seguito.
Certo questa è la mia esperienza e del resto a me piace parlarti di ciò che ho sperimentato piuttosto che della teoria della crescita personale. Proprio per questo non vorrei essere frainteso. Il fatto che gli eventi citati siamo per me sul podio della formazione, non vuol dire che gli altri corsi non siano validi, o che tu non possa evolvere più di quanto è successo a me all'interno di un evento frequentato da centinaia di persone.
Visto che stiamo parlando di esperienza personale entra molto in gioco la soggettività.
Se hai notato inoltre non ho detto nulla circa i formatori internazionali. Questo essenzialmente perché non ho grandi esperienze dirette a riguardo, tranne Roy Martina e T. Harv Eker.
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LE 4 TRAPPOLE DELLA CRESCITA PERSONALE
Facciamo un piccolo riassunto di ciò che ci siamo detti finora:
  • coach e trainer: ruoli diversi per tipologie diverse,
  • la mia storia su come sono diventato coach,
  • coach e psicologo: differenze e somiglianze,
  • la mia personale modalità di affiancare le persone verso il proprio benessere con le "coaching dell'abbraccio",
  • il vademecum dell'esperto: come riconoscere il formatore competente,
  • affidarsi ad un esperto famoso o sconosciuto? Vantaggi e svantaggi dei due casi
A questo punto cosa manca?
Arrivati a questo punto forse potresti chiederti: "oggi nel mio caso è utile seguire un formatore o posso anche cavarmela da solo?".
I piccoli indizi che ti sto per fornire ti faranno capire se hai davvero bisogno di qualcuno che ti affianchi nel tuo percorso di crescita o se puoi fare da solo.
Premesso che solo tu puoi sapere a che punto sei del tuo cammino, quello che segue, come tutto quello che ti ho detto finora, vuole essere uno schema per avere degli spunti di riflessione in più. Non ho nessuna intenzione, non mi interessa, né mi prendo la responsabilità di consigliarti una cosa o l'altra, la scelta finale è solo tua.
Prendi quindi qeullo che segue come uno schema di autovalutazione. Ho battezzato questo schema: le quattro trappole dell'orientamento al benessere, prendendo spunto dal libro "wellness coaching" scritto dai miei coach: Leonardo di Paola e Viviana Taccione.
Nel tuo percorso di crescita personale puoi imbatterti in quattro ostacoli che, tuo malgrado, rischiano di rallentare il miglioramento del benessere interiore:
    • sedentario: punta al piacere immediato. Non è interessato al discorso crescita.
      • approccio al benessere: evento esterno che genera una crisi sui propri valori di base
    • centometrista: corre ai ripari in situazioni critiche (dieta prima dell'estate).
      • approccio al benessere: trainer che lo motivi a mantenere i risultati raggiunti
    • giocatore della domenica: visione ad ampio spettro del benessere, più ciclico che continuativo, poco persistente e quindi ottiene scarsi risultati o non duraturi pur avendo gli strumenti.
      • approccio al benessere: trainer che lo inciti ad usare quanto già ha e gli dia fiducia, coach che ampli le sue vedute e lo aiuti nella costruzione di un'identità più solida
    • body builder: perfezionisti del wellness, sempre alla ricerca di nuovi corsi. Rischia di confondere conoscenza con consapevolezza e di chiudersi su schemi persoanli che crede di conoscere o aver superato.
      • approccio al benessere: coach che faccia sperimentare quello che già sa sotto altri aspetti o che ampli la sua visione spirituale o di connessione col sé.
Se ti riconosci in una o più di queste trappole, allora sai anche se per te è meglio un coach o un trainer o l'affiancamento di entrambe le figure (o di una figura che sappia gestire entrambi i ruoli).
Osservazione 1: Se non riconosci nessuno di questi schemi allora sei arrivato al punto in cui puoi fare da solo. Attenzione però perché il nostro inconscio, ed a volte la nostra anima, può essere ancora piena di schemi da risolvere e strutture da sciogliere, a dispetto di quello che dice la mente.
Osservazione 2: Il fatto di valutare il tuo comportamento generale secondo uno delle quattro trappole appena esposte indica solo una linea di tendenza, ma potrebbero esserci temi che ti fanno cadere in un'altra trappola.
Osservazione 3: Se oggi non riconosci nessuna di queste quattro trappole non vuol dire che in futuro le cose non possano cambiare e viceversa. Infatti spesso si paragona la crescita personale come ad una cipolla. Molti strati separano la buccia dal cuore dei problemi più grossi. La consapevolezza aumenta ogni volta che si toglie uno strato.
Per esempio nel mio caso mantengo una ricerca del benessere personale a tratti più veloce e a tratti più lenta, ma comunque costante e ad ampio spettro. Sono il primo a sapere di avere ancora diversi strati della cipolla da togliere su argomenti specifici come: la gestione finanziaria o la relazione di coppia, così come so di aver fatto un grande percorso su altri aspetti come: la connessione interiore, l'ego, la capacità di sentire ed intuire, la pianificazione ecc...
Ad ogni modo quando cado finisco di solito nella quarta trappola. Tuttavia, però, su alcuni temi la mia trappola passa dal body builder al giocatore della domenica, e questo accade per esempio sul tema dell'alimentazione.
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COME RENDERE TUTTO QUESTO PRATICO DA OGGI

Arrivati a questo punto cosa fare?
Ti ho parlato di me fin dalla prima pagina raccontandoti la mia storia, ho sintetizzato in quello che doveva essere solo un articolo, ma poi è diventato lo special report che stai leggendo, 5 anni di crescita personale e dopo 15 pagine ormai sono quasi di famiglia! :D
Abbiamo visto insieme una panoramica sulla formazione italiana ed ora hai anche due schemi importanti per:
  1. capire se chi hai davanti è solo forma o anche sostanza (l'abito non fa il monaco)
  2. valutare la tua situazione generale, ma anche specifica, sui temi di crescita a te più cari.
Dopo tutto questo non posso lasciarti con un in bocca al lupo. Per fare in modo che questo report ed il tempo che gli hai dedicato non sia una delle tante cose interessanti a cui hai dato attenzione e che poi hai dimenticato, ma per rendere produttivo l'impegno dedicato a questa lettura, ti invito a fare questo esercizio finale.
  1. pensa ad un tema che ti sta particolarmente a cuore e che vuoi risolvere
  2. riconosci in quale delle quattro trappole ti trovi
  3. che cosa sei disposto a fare oggi (senza più rimandare) per risolvere o avviarti alla risoluzione di questo tema?
Osservazione: La risposta al punto 3 può venire da qualche indizio che hai trovato in questo report o esterno a questa lettura. Ad esempio se la risposta al punto 1 è stata: il rapporto con i miei genitori, allora perché aspettare domani? Fai una ricerca su internet sui costellatori vicino a te (io ti consiglio comunque Simone ;)) e manda a tutti un'email o chiamali.
Esempio 2: se il tuo problema è il denaro ci sono ottimi libri che ti spiegano il tema soldi da nuovi punti di vista, uno dei più famosi è: Think e grow reach di Napoleon Hill o i segreti della mente milionaria di T. Harv Eker. Eker viene anche in Italia 1 o 2 volte l'anno per tenere questi eventi. Anche "Padre ricco, padre povero" di Kiyosaki è una lettura importante sul tema.
Ti consiglio vivamente di pensare subito a quale problema vuoi risolvere ed applicare subito un'azione concreta perché altrimenti continuerai a procrastinare. Invece se hai letto tutto questo report fino alla fine probabilmente la tua mente ha preso qualche nuova informazione, oppure ti è venta la curiosità di sperimentare qualche nuovo approccio formativo. Ebbene se senti questo asseconda ora questo tuo desiderio, perché tra 1 ora potrebbero emergere nuove resistenze e timori.
Un'email o una telefonata, piuttosto che una ricerca su internet non ti costa nulla.
Se proprio in questo momento non puoi fare nulla di tutto questo almeno annotati da qualche parte l'azione che farai appena ti sarà possibile e mettila in un posto visibile.
Ti auguro quindi di realizzare ciò che davvero desideri e se questo scritto ha suscitato in te una qualche reazione ti invito a scriverla nei commenti sul blog http://www.simonefocacci.com/blog/
leggerò e risponderò volentieri ad ogni commento.
Ti auguro di realizzare tutto ciò che meriti nella vita.
Con affetto.
Cristian Milone


COMMENTI
10 settembre2014
Grazie Cristian per questi 3 articoli che ho trovato molto utili ed esaustivi :-)
Un abbraccio. Maria
Grazie di nuovo caro Cristian di questi bei articoli :-)
Spero di rivederti presto, un abbraccio dal cuore ;-)
Simone
Ciao Maria e Simone,
grazie per i vostri commenti avevo proprio il piacere di offrire un supporto di qualità ed allo stesso tempo pratico sul campo della formazione.
Vi mando un caro abbraccio e ricordo che è disponibile anche la versione ebook di questi tre articoli.
Cristian

25 settembre 2014

Grazie mille Cristian di questo report che hai offerto sul coach. Ultimamente mi si è acceso l'interesse su questo tipo di percorso, che include un uso consapevole della parola, un'attenzione alla propria comunicazione e al potere delle domande (giuste) come bussola che guida il proprio percorso di autoconoscenza. Per anni ho privilegiato l'approccio corporeo ed energetico, ma mi rendo sempre più conto di come la comunicazione sia parte fondante della nostra energia, in quanto esprime e al contempo genera e orienta le nostre energie. Di lavoro faccio l'insegnante e credo sarebbe molto importante saper fare le domande giuste ai propri allievi, per guidarli nel loro percorso di conoscenza non solo di nozioni, ma anche di se stessi. Per cui le informazioni che ci hai regalato mi sono molto utili. Inoltre il tuo approccio abbraccia davvero tutte le dimensioni dell'essere, e trovo il il nome coaching dell'abbraccio sia perfetto anche per questo, oltre per il fatto che, avendoli sperimentati di persona, davvero i tuoi abbracci sono potenti! :-) Un abbraccio grande
Anna

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