[articolo di Anna Bellini]
Ciao, oggi vorrei parlarti di un argomento di cui avrai certo già letto o sentito parlare...Mi riferisco agli Archetipi e al loro straordinario potere!
Oramai la parola Archetipo e l'aggettivo “archetipico” sono entrati nel linguaggio comune, e chi si interessa anche solo amatorialmente di psicologia sa più o meno che cosa questi termini significhino...
Esistono centinaia di saggi che trattano questo argomento... solo per citarne alcuni dei più conosciuti: “Le dee dentro la donna” e “Gli dei dentro gli Uomini” della Bolen, o “Donne che corrono coi lupi” della Estés, tutti libri di ampia diffusione.
Ma quanti davvero si sono resi conto di come gli Archetipi agiscono nella propria vita e del potere immenso che essi hanno quando vengono contattati?
Jung è stato il primo ad aver studiato gli archetipi dal punto di vista psicologico.
Lui li aveva definiti come schemi di base universali, impersonali, innati ed ereditari che costituiscono l'inconscio collettivo.
Per Jung gli Archetipi sono strutture di funzionamento dei nostri processi interiori, “disposizioni innate a produrre idee e motivi di fantasia affini ed universali”.
Nonostante Jung abbia sempre dimostrato grande interesse per l'esoterismo, non si è spinto nella sua analisi degli Archetipi e di come essi agiscono molto al di fuori dell'ambito psicologico. Del resto già quello è un campo vastissimo! :-)
Non voglio addentrarmi troppo in campo esoterico perché mi ci perderei :-), ma farò un veloce accenno a un tema che ritengo importante per comprendere la natura e il potere del mondo degli archetipi.
Nella visione esoterica l'inconscio collettivo e gli archetipi che in esso “nuotano”, vivono nel mondo astrale.
Tutto ciò che è prodotto dalle emozioni, dai sentimenti, dai desideri umani risiede nel corpo astrale, che è anche il veicolo dell'anima.
Nessuna contraddizione con Jung se si pensa che il vero significato del termine “psiche” è proprio anima.
Il mondo astrale possiamo immaginarcelo come un vero e proprio “luogo” dove si accumulano tutte le memorie animiche del genere umano, della sua storia individuale e collettiva, quello stesso “luogo” che visitiamo nei sogni, quando il nostro corpo astrale individuale si stacca dal corpo fisico e dai suoi limiti spazio-temporali e comincia a fluttuare e a fondersi completamente con il corpo astrale dell'intero pianeta.
E' per questo che "ritorniamo" dai sogni con immagini e simboli che alle volte ci sembrano molto lontani dalla nostra esperienza quotidiana, ma che in verità fanno parte di un linguaggio universale antichissimo ma sempre attuale.
Questo linguaggio non smetterà mai di appartenerci poiché il nostro legame con il mondo astrale del pianeta può essersi indebolito nella nostra modernità, ma mai si è reciso completamente.
Tutto il “materiale”, ma sarebbe meglio dire tutte le tracce impresse in questo “nastro” astrale permangono al di là del passare dei secoli, delle civiltà, delle incarnazioni.
Queste tracce sono appunto gli Archetipi, che Jung paragona ai letti dei fiumi, i quali possono anche seccarsi per molti anni, ma è sufficiente che piova perché tornino a scorrere impetuosamente.
Questa visione esoterica degli archetipi sembra sposarsi perfettamente con i recenti studi di Rupert Shaldrake sui campi morfogenetici.
Ma come nascono gli Archetipi?
Dai sentimenti dell'uomo di fronte a forze più grandi, di fronte ai movimenti della Natura, al variare delle stagioni, alle varie fasi lunari, alle diverse tappe della vita dell'individuo e alle tappe dell'Evoluzione, agli istinti dell'uomo, alla Bellezza, alla Morte, alle Leggi Universali.
Una "strategia" dell'inconscio per rendere "a misura umana" ciò che è troppo grande per essere compreso, attraverso un'immagine che sia “comprensibile” (ma non a livello razionale) dall'anima incarnata, ma che allo stesso tempo mantenga il suo collegamento con queste forze più grandi che si manifestano ineluttabilmente nella Creazione.
E' così che nascono gli Dei, delle immagini che l'Anima umana crea per rendere “a misura d'uomo” le forze in atto nella Creazione. E queste immagini, una volta create, acquistano una forza e una sostanza energetica sempre più grande quanto più gli uomini iniziano a venerarle, omaggiarle e a pregarle.
Le energie che l'uomo rivolge a queste “immagini” nutrono e fanno crescere la loro consistenza energetica: le immagini si trasformano in divinità che esercitano un reale potere sulla vita dell'uomo nella misura in cui egli stabilisce con esse un collegamento.
L'Archetipo è dunque un ponte o un canale che collega un mare “infinito” (l'inconscio cosmico) a un lago (l'inconscio umano). Questo fare da collegamento rappresenta il potere innato del simbolo il cui significato etimologico è proprio “collego insieme”.
Certo il tracciato di questo canale può essere un po' diverso a seconda delle epoche e delle civiltà, ma ci sono moltissimi elementi in comune tra gli archetipi delle diverse culture, come molti studi di antropologia comparato hanno dimostrato.
Gli archetipi dipinti sugli arcani dei tarocchi non saranno forse così comprensibili per un africano, ma certamente lui avrà altri strumenti, altre immagini che rappresentano le stesse forze che muovono la psiche umana.
I Tarocchi rappresentano un esempio perfetto di come si manifestano gli Archetipi.
Ognuno dei 22 Arcani Maggiori dei Tarocchi rappresenta una forza che agisce nell'uomo, una qualità energetica che l'essere umano può esprimere o meno, ma che è comunque presente in potenziale.
Meditando sull'immagine di un Arcano posso evocare quella energia e renderla attiva in me.
Le energie rappresentate dagli Arcani dei Tarocchi possono assumere caratteristiche di manifestazione un poco differenti in periodi storici diversi.
Alcuni Arcani ad esempio sono più attivi in determinate epoche storiche rispetto ad altre.
In questo momento storico è molto attivo l'arcano della Forza, che rappresenta l'unione degli istinti con la coscienza e la spiritualità, poiché questa è un'epoca in cui siamo chiamati a integrare ogni nostra parte e ad abbracciare le polarità.
Inoltre considerando ancora questo arcano della Forza, in passato esso veniva rappresentato in molto mazzi con un energumeno che con la sua forza fisica sottometteva il leone.
Oggi nel mazzo Rider Waite che rappresenta la versione più nuova e adatta ai nostri tempi dei tarocchi, lo stesso arcano è rappresentato con una donna che accarezza il leone, proprio perché ora siamo pronti a comprendere che la forza non può derivare da una separazione, da un conflitto tra queste nostre parti (istinti e spiritualità) ma dalla loro integrazione.
Questo per dire che gli Archetipi non sono fissi ma dinamici e siamo noi con le nostre esperienze e con la nostra evoluzione che li trasformiamo.
Per tornare alla metafora di prima noi modifichiamo la forma e il tracciato di questi canali, ma il collegamento con il mare dell'inconscio cosmico è sempre presente.
L'energia che arriva a noi arriva dalla stessa fonte ma è filtrata da un canale a cui siamo proprio noi che diamo forma e a volte essa può essere un po' e anche molto distorta.
Così l'energia che ci arriva può avere una forma distorta.
Ma, ripeto, noi abbiamo sempre la possibilità di cambiare quella forma.
Questo è affascinante perché ci dà la misura di quanto grande sia il nostro potere di trasformazione della realtà, attraverso la trasformazione delle forme pensiero, degli archetipi attraverso cui le energie della creazione scendono nel nostro piano di manifestazione. Tornerò su questo punto.
Ora lasciami elencare i punti che ritengo davvero importanti riguardo agli Archetipi per noi oggi..
1) Oggi abbiamo un estremo bisogno di poter attingere alle enormi riserve di energia cui gli archetipi sono collegati.
La modernità infatti, con la sua visione prettamente scientifica della Natura, con la perdita della dimensione rituale e sacra della Vita, con la riduzione dell'esistenza a una dimensione fattuale (una catena di fatti) e oggettuale (un insieme di oggetti), ha perso al contempo il rispetto e la reverenza nei confronti della Natura e insieme l'accesso a queste riserve inestinguibili di energie.
Gli dei hanno smesso di manifestarsi, di parlarci e di offrirci il loro potere e persino le loro punizioni.
Nei miti greci gli dei puniscono la hybris (colpa) degli uomini con delle catastrofi/malattie/sciagure, che non sono altro che il manifestarsi delle Leggi Universali del karma e della causa-effetto.
Oggi noi non sappiamo più leggere nella realtà le risposte della stessa alla nostra hybris e fatti come Chernobyl o Fukushima appaiono come casualità che non portano ad alcun cambiamento di condotta.
Allo stesso tempo abbiamo perso la capacità di attingere energia dagli Archetipi, poiché abbiamo perso la dimensione rituale e mitica dell'esistenza con gravi conseguenze sulla nostra salute fisica, psichica e sociale.
L'uomo anticamente era ben consapevole del potere degli Archetipi che venivano evocati nei i rituali e nelle cerimonie e, attraverso gesti o formule simboliche ripetute da parte dei sacerdoti, le Energie collegate a questi Archetipi venivano attivate tra i partecipanti.
I sacerdoti venivano letteralmente “investiti” di potere magico, perché, usando gesti e formule archetipici, avevano accesso a questo enorme potere e lo sapevano far “discendere” sulla loro comunità, con effetti di cura, di coesione, di rafforzamento, di integrazione.
Certo il potere nelle mani dei sacerdoti poteva essere male usato, come sempre accade.
La conoscenza del potere degli Archetipi poteva essere usato con finalità manipolatorie e di questo ve ne sono molti esempi nella storia.
I governi ombra, le monarchie, le massonerie sono sempre stati ben coscienti del potere degli Archetipi e tutti i complessi rituali iniziatici e le simbologie da essi usate avevano proprio questo scopo.
Per non parlare dell'uso che di questi hanno fatto alcuni regimi totalitari, come il nazismo.
E anche negli stati più “democratici” il mercato utilizza questo potere per spingere le persone al consumo. Se presti attenzione alle pubblicità ti renderai facilmente conto di come un certo prodotto di consumo viene abbinato a certe immagini-archetipo: queste richiamano specifiche sensazioni che poi inducono all'acquisto.
Oppure si utilizza l'Archetipo del Salvatore e della Vittima, così radicati nell'inconscio cattolico, per giustificare interventi militari.
Queste sono modalità passive di subire il potere degli Archetipi.
Quindi il secondo punto importante è proprio questo:
2) Imparare ad usare in maniera attiva e consapevole il potere degli Archetipi.
Il primo passo è, come abbiamo già detto, diventare consapevole di questo potere, osservare come esso agisce nella propria vita, come nella propria quotidianità si manifestino gli archetipi.
A questo proposito Jodorowsky suggerisce di provare ad osservare la propria vita quotidiana come se fosse un sogno: ci renderemo conto ben presto di quanti simboli ed archetipi si manifestino in essa.
Il secondo passo è creare dei rituali, dei gesti, delle pratiche che evochino un archetipo che in quel momento abbiamo bisogno di attivare.
Potrebbe trattarsi della meditazioni su un Arcano dei Tarocchi, o di indossare un abito, un colore, fare un gesto, usare un oggetto...
Quando si prende familiarità con il linguaggio degli archetipi verrà semplice e naturale, perchè si tratta di un linguaggio che ci appartiene da sempre.
Nei seminari di Riequilibrio Energetico Familiare si lavora sempre di più proprio sul piano archetipico e ti assicuro che connettersi con gli Archetipi ha un potere di trasformazione incredibile.
Di fatto in questi lavori si fanno dei veri e propri rituali in cui si contattano gli Archetipi che di volta in volta la persona con la sua energia sta richiamando.
Può trattarsi di Archetipi che sono dormienti in lei, e così vengono contattati, attivati, conosciuti, abbracciati e integrati in sé.
Oppure di archetipi che si manifestano in forma distorta e allora si ha la possibilità di trasformarli.
Mi viene in mente una “costellazione” in cui la persona portava l'Archetipo della Razionalità, nella sua visione distorta di distacco, di rifiuto della dimensione istintuale e impulsiva.
All'improvviso entra in scena un altro Archetipo, richiamato dal suo opposto: la parte istintuale che arriva proprio come una “bestia”, come un leone scalpitante per essere “ascoltato”.
Alla fine i due archetipi si sono incontrati e fusi uno nell'altro, creando un nuovo archetipo, quello appunto della Forza, in cui la ragione e gli istinti, la mente e il corpo, sono integrati e alleati reciproci.
Come accennavo prima, l'Archetipo della Nuova Era.
Potrei citare tanti altri esempi in cui durante i Riequilibri Energetici si è portata una trasformazione degli Archetipi quali la spiritualità, la morte, la povertà, l'artista, il padre di famiglia, la madre, la libertà....
Noi stessi dunque possiamo trasformare i nostri Archetipi attraverso questo tipo di lavori consapevoli, come avviene nei Riequilibri Energetici Familiari.
E questo è il terzo punto fondamentale che rientra nel passaggio alla dinamica attiva nei confronti degli Archetipi:
3) Diventare trasformatori di Archetipi, ovvero contribuire a dar loro una forma che sia più sana, più congeniale ai nostri tempi, in modo tale che l'energia che scorre attraverso di essi, possa arrivare agli uomini più integra.
Questa opera di trasformazione può avvenire però solo attraverso l'esperienza diretta, il contatto con le Energie Archetipiche, in un contesto rituale, così come avviene durante i Riequilibri Energetici Familiari.
E in questa opera di trasformazione facciamo davvero un grande servizio “sociale”, poiché trasformando le forme (il campo morfogenetico) attraverso cui l'energia della creazione si manifesta sul nostro piano di realtà, contribuiamo a cambiare la realtà stessa.
Ecco perchè il lavoro che facciamo su noi stessi agisce sull'intera realtà, le nostre trasformazioni individuali trasformano anche l'intera famiglia delle Anime a cui siamo più o meno connessi, niente meno che tutte le Anime :-))
Un abbraccio e un sorriso
Anna
P.S.: Puoi lasciare un tuo commento a questo articolo e io sarò lieta di risponderti.
COMMENTI
7 settembre 2012
Bravissima Anna! Bellissimo articolo ;-)
Un abbraccio dal cuore, Simone :-)
Grazie caro Simone, in effetti è un tema talmente vasto che più scrivevo più mi veniva voglia di scrivere ancora.
E' venuto lunghissimo in effetti.
Un abbraccio
Anna
Bel articolo.
Confermo quanto detto sui lavori che riguardano gli archetipi con i Riequilibri energetici familiari. Capita sempre più spesso e sono davvero importanti per il riequilibrio interiore.
Ciao a tutti.
Maria
Grazie cara Maria, ormai abbiamo "vissuto" davvero tanti archetipi diversi e ogni volta è un lavoro di integrazione incredibile, anche se la "costellazione" non è la tua.
Un abbraccio
Anna
9 settembre 2012
La tesi dello psicanalista svizzero consiste nell'identificazione delle analogie esistenti tra i processi alchemici e quelli legati alla sfera dell' immaginazione ed in particolare a quella onirica . Secondo Jung, le fasi attraverso le quali avverrebbe l'opus alchemicum avrebbero una corrispondenza nel processo di individuazione, inteso come consapevolezza della propria individualità e scoperta dell'essere interiore. Mentre l'alchimia non sarebbe altro che la proiezione (psicologia) nel mondo materiale degli archetipi dell' inconscio collettivo, il procedimento per ottenere la pietra filosofale rappresenterebbe l'itinerario psichico che conduce alla coscienza di sé ed alla liberazione dell' io dai conflitti interiori.
Non ho capito bene a che cosa si colleghi questo commento rispetto a quello che ho scritto nel post. Comunque, anche se non hai firmato, grazie dell'intervento.
Conoscevo l'interpretazione di Jung riguardo all'opera alchemica come fasi del processo di individuzione.
In effetti anche quello dell'alchimista come ricecatore di sè e del proprio oro è un archetipo molto forte.
Anna
Ringrazio per la spiegazione semplice e chiara di un argomento così complesso.
Trovo fantastica l'immagine, vicino al punto n° 3),della rete invisibile di comunicazione in cui tutti siamo immersi.
Su una rete Mediaset è stato appena trasmesso AVATAR che in qualche modo ha contribuito alla comprensione di questo interessante articolo.
Un grande abbraccio!
Barbara
Grazie cara Barbara!
E' vero quell'immagine è fantastica, ci dice della Rete della Vita e di come abbiamo il potere di agire e trasformare quella rete.
Avatar è un grande film.
Un abbraccio a te
Anna
10 settembre 2012
Grazie Anna, bellissimo articolo. Potresti fare un seguito, visto che tu volevi scrivere di più, e a me è venuto il desiderio di sapere di più.
Un abbraccio.
Beatriz
Grazie Beatriz, in effetti l'argomento è davvero enorme.
Misarebbe piaciuto parlare anche degli archetipi del corpo e del movimento corporeo, perchè anche il corpo ha i suoi gesti archetipici.
Ma è difficile trattarli per iscritto, bisognerebbe mostrarli attraverso il movimento.
Persino le manifestazioni sintomatiche del corpo hanno aspetti archetipici.
Un abbraccio
Anna
11 settembre 2012
Grazie di cuore Anna per questo articolo :-) penso tu abbia fatto una panoramica molto profonda di questa fase di riscoperta degli archetipi che stiamo vivendo, e si sente molto che ciò che scrivi viene sì dagli studi, ma moltissimo anche dall'esperienza.
Sono un sacco d'accordo sull'esigenza sempre più forte, che trovo in me ma anche in altre persone vicine, di ricostruire un dialogo con il mondo degli archetipi, con queste energie cosmiche che plasmano la nostra vita; che sia attravreso i tarocchi, l'astrologia, i sogni, o tutte queste cose insieme e molto di più, è sempre più forte la sensazione che tutto nella vita può veicolarci un messaggio, che davvero nulla di ciò che vediamo sentiamo e viviamo è "per caso". E assieme a questo sono anche completamente d'accordo sull'esigenza di riconquistare la dimensione rituale della nostra vita, anche e soprattutto nel contatto con il nostro corpo e con la natura.
Sarò felice anch'io di leggere un eventuale seguito di questo articolo.
Un forte abbraccio!
Marco
Grazie caro Marco per il tuo bel commento!
Mi accorgo sempre più di come quanto più affiniamo la nostra attenzione e intuizione, e soprattutto la nostra percezione del collegamento tra tutte le cose, il senso di appartenenza alla Rete della Vita, tanto più si rischiara la comprensione dell'Universo Simbolico in cui siamo immersi.
Simbolo significa appunto "collego", e poichè tutto è collegato, tutto è simbolico, il corpo e le sue manifestazioni, la Natura, persino il regno vegetale, se studiamo la legge delle "segnature", ovvero della simbologia che è insita nell'anatomia e fisiologia dlle piante, scopriamo come ci sono degli archetipi anche lì: ogni pianta porta in sè delle catatteristiche archetipe, che possiamo scoprire nella sua forma, nei suoi colori, nelle sue modalità di crescita, che ci indicano il suo collegamento con determinate energie cosmiche in azione sulla Terra.
E' davvero un Universo affasciante quello degli Archetipi.
Un abbraccio
Anna
19 settembre 2012
Cara Anna,
ti rivolgo questa mia domanda tramite il blog e non via email nel caso in cui altri utenti se la siano posta, in pratica: Archetipo = Forma-Pensiero = Campo Morfogenetico? Sono 3 diversi sostantivi per indicare lo stesso concetto oppure ho frainteso io?
Barbara
Ciao Barbara, direi che tutte e 3 queste realtà sono fatte della stessa sostanza, il Campo morfogenetico è qualcosa di più ampio degli Archetipi. Questi ultimi possono popolare i Campi Morfogenetici, così come le Forme Pensiero. I Campio morfogenetici sono un insieme, un campo di informazioni condiviso da un sistema vivente, ovvero da un numero di elementi che hanno qualcosa in comune.
Una società per es ha il suo campo morfogenetico. Ma all'interno di questo campo vivono diversi Archetipi e Forme Pensiero.
Gli Archetipi poi si formano quando l'uomo incontra delle Forze più grandi, siano esse naturali o cosmiche. Allora crea queste immagini che possano trasferire sul piano umano qualcosa che difficilmente l'uomo riesce a descrivere altrimenti.
Le forme pensiero invece possono essere delle creazioni della mente umana, per es. delle ideologie, come il fascismo o il comunismo, che acquistano forza e una autonomia energetica perchè molti esseri umani credono in esse.
Spero di essere riuscita a darti un'idea!
Un abbraccio
Anna
9 dicembre 2013
Un articolo meraviglioso, mio figlio ha 12 anni ed e un archetipo. Io non so come connettersi , cerco aiuto. Grazie. Iva
Grazie del complimento Iva, che di certo la scrittrice dell'articolo apprezzerà. Per imparare a connettersi ci sono già alcune soluzioni citate nell'articolo, come partecipare ai Riequilibri Energetici Familiari, per esempio, la nostra Associazione tiene anche un seminario specifico dove si impara ad aprire il canale intuitivo: clicca qui.
Riguardo questo argomento ci sono abbastanza corsi in giro, basta cercare e scegliere, certamente troverai quello che stai cercando.
Maria
30 gennaio 2015
Cara Anna
Ti ringrazio molto per questo bellissimo articolo " Como usare il potere degli Archetipi " , lo ho trovato veramente interessante e in linea con le mie credenza riguardo il potere dei nostri pensieri nel creare costantemente la nostra realtà (che ne siamo coscienti o meno).
Vorrei imparare li linguaggio degli archetipi principalmente per poter decifrare i miei sogni, in quanto credo che attraverso i sogni la mia anima (o corpo spirituale ) mi comunichino dei messaggi e indicazioni quindi volevo chiederti se puoi suggerirmi dove e quale materiale potrei cercare per capire i miei sogni.
Vorrei concentrarmi con la meditazione sul particolare Arcano nei tarocchi che dovrei attivare per migliorarmi come accennavi tu nel' articolo ; ma come faccio a sapere a quale arcano focalizzare la mia meditazione?
Ti ringrazio anticipatamente se potrai rispondermi
Contraccambio un caloroso abbraccio e sorriso. Claudio
Ciao Claudio, ho avvertito Anna della tua domanda e ti sto rispondendo io perché lei non può.
Mi spiace ma nè io nè Anna conosciamo libri o materiale riguardo i sogni che possiamo consigliarti.
Riguardo invece alla domanda sulla meditazione, io ti consiglio di usare il mazzo di tarocchi Rider Waite e, a carte coperte, pesca una carta chiedendo mentalmente su quale Arcano focalizzare la tua attenzione. Vedrai che prendarai la carta giusta sul quale meditare in quel momento.
Un abbraccio :-)
Maria
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