Chi meglio di lui è accreditato a parlare di Riequilibri Energetici Familiari (REF)?
Ha partecipato a quasi tutti i miei seminari di REF :-) Cristian ci racconterà in 2 post come funzionano nella pratica i Riequilibri Energetici Familiari! Quindi grazie Cristian e a te la parola! Io ti saluto e ti auguro buona lettura.
Un abbraccio dal cuore :-)
Simone
[Come funzionano i Riequilibri Energetici Familiari (prima parte): articolo di Cristian Milone]
La prima volta che ho sentito parlare di "costellazioni familiari" è stato all'interno di un seminario pratico di un week end proprio su questo tema. Correva l'anno 2009! La spiegazione mi era stata data dallo stesso facilitatore (cioè chi gestisce questi lavori) che da lì a poche ore avrebbe iniziato il lavoro passando dalla teoria alla pratica.Non ricordo le parole precise di quel discorso, ma i punti toccati mi sono rimasti in mente fino ad oggi. Il primo punto ha riguardato l'importanza di dare spiegazioni razionali e quanto più scientifiche possibili, benché la scienza ufficiale non ha ancora confermato queste teorie.
Dando spiegazioni razionali su ciò che si andrà a fare e quello che potrebbe succedere, si calmano i “sé razionali” legati alla mente il cui ruolo è di controllare, schematizzare ed incasellare esperienze, comportamenti e situazioni. Dando “cibo” a questa parte di noi, la rassicuriamo ed otteniamo più facilmente sua collaborazione, trovando maggiore facilità ad aprirci al “sentire” invece di sentire la necessità di dover razionalizzare il tutto.
Che cosa sono quindi le "costellazioni familiari"?
La teoria parte dall'assunto che esistono energie sottili ed invisibili intorno a noi.
Inoltre noi stessi creiamo e rinnoviamo continuamente un “corpo energetico” che contiene le informazioni di ciò che siamo oggi attraverso la nostra personalità, convinzioni, credenze, ideali... ma anche di ciò che siamo come anima.
Ciò che siamo è presente come campo energetico sia per chi ha un corpo sia per chi ha lasciato il corpo. Questo campo energetico prende il nome, per chi parla bene, di campo morfogenetico, un parolone usato per sintetizzare il concetto appena espresso.
Quando si entra nel canale delle costellazioni quindi, si attivano questi campi.
Come e perché ciò accada ancora non lo so, ma quello che noto è che è sempre successo così in tutti i lavori a cui ho partecipato a partire da quel primo incontro del 2009.
Altro punto importante della teoria è la spiegazione di 3 ruoli fondamentali all'interno delle costellazioni:
1) protagonista: chi descrive la propria situazione
2) attore: chi personifica un familiare o altro ruolo richiesto dalla situazione
3) spettatore: chi osserva dall'esterno senza entrare in scena
la frase che sto per scrivere la ricordo bene e la cito testualmente: “in tutti e tre i ruoli si impara!”
Il protagonista osserva ciò che succede da un punto di vista “non consueto”, l'attore vive delle sensazioni che sa non essere le sue eppure si sente di dire certe cose e fare certe azioni come guidato da un “suggeritore invisibile”, lo spettatore può capitare che entri in risonanza con quello che vede e sente perché ha vissuto o sta vivendo situazioni simili nella sua vita. Da una costellazione possono imparare tutti.
Continuando sulle memorie della spiegazione teorica, ricordo che a questo punto è stata introdotta una specifica e cioè che i lavori che si sarebbero portati avanti nel pomeriggio e tutto il giorno seguente prendevano solo spunto dalle costellazioni familiari usando i principi appena esposti, ma allo stesso tempo evolvendosi in Riequilibri Energetici Familiari, per gli amici REF! :)
I Riequilibri Energetici Familiari, il cui sottotitolo è: la famiglia dell'anima (sì anche a me piace decisamente di più il sottotitolo), propone un up grade delle classiche costellazioni familiari, nel senso che il livello e le energie con le quali si lavora si trovano ad un livello superiore.
Quando ho sentito questa frase per la prima volta non capivo bene cosa volesse dire, e mi sapeva anche di “spocchioso”, la spiegazione ha poi un po' migliorato il mio giudizio, anche se me ne dissociavo finché non si è passati alla pratica che ha avuto tutto un altro sapore.
Nei REF il facilitatore, il cui ideatore ed unico attualmente in Italia a condurle, è il fondatore di questo blog (Simone Focacci), ha sempre dichiarato di lavorare con l'energia degli Angeli e delle Guide di luce. Attraverso questa “alleanza” si potevano bypassare diversi passaggi, evitando di percorrere la strada a ritroso nelle generazioni per vedere dove aveva avuto inizio il problema per poi da lì avviarsi verso una possibile soluzione.
Connettendosi ad un livello superiore il facilitatore una volta avuto un quadro d'insieme, non va alla ricerca della causa, ma punta alla soluzione. Per questo i REF sono abbastanza veloci, concludendosi di media in un tempo record che va dai 20 ai 30 minuti, con qualche punta di 40 minuti, limite difficilmente superato, soprattutto da quando siamo entrati nel 2012.
Altra differenza risiede nel fatto che nei REF si parla alle anime prima che agli individui, che possono avere comportamenti, atteggiamenti e messaggi diversi dalla personalità di questa vita.
Per esempio, la prima volta che è stata messa in scena la mia situazione (in quel famoso week end di settembre del 2009), ho notato con sorpresa che i miei familiari più stretti (madre e padre) non mi riconoscevano, come se fossi estraneo alla famiglia. Nella realtà mia madre è molto presente, affettuosa e si farebbe in quattro per i suoi figli. Tranquillo, poi la situazione si è evoluta ed armonizzata anche nella scena. ;-)
Altra differenza fondamentale, che capita sempre più spesso, è che i lavori svolti nei REF possono trascendere l'ambito familiare per entrare, se è il caso nel livello archetipo.
Questo succede quando i temi presentati nei REF, per essere superati, richiedono anche un intervento trasformativo profondo di forme pensiero (cioè le credenze di massa).
Quando ciò avviene, spesso accade che la situazione familiare si intrecci con una trasformazione archetipa. Non ti nego che alla fine di tutta questa spiegazione, un mix di stupore, ansia, eccitazione, desiderio di sperimentare, paura di provare, curiosità, senso di magia ecc... era dentro un po' tutti i presenti (mi pare fossimo in 13).
Date queste informazioni base, che ho riassunto molto velocemente, quel sabato pomeriggio di settembre del 2009 ho avuto finalmente la possibilità di sperimentare cosa volesse dire partecipare ad un REF, sia come attore che come osservatore. Dopo quella esperienza ho partecipato a quasi tutti gli incontri successivi sui REF tenuti da Simone e ad oggi (maggio 2012). Posso dire di aver partecipato a quasi 150 riequilibri nei quali in circa 120 ho fatto l'attore. Fino ad ora ti ho parlato della teoria.
Passando invece dalla teoria alla pratica, cosa cambia? Cambia l'esperienza che la teoria non ti può dare. Ti apri ad una percezione di realtà esterna alla tua che sai non appartenerti, per alcuni versi, ma allo stesso tempo avere un certo legame con te, e non puoi non esprimerti in quel modo, fare certi gesti, muoverti nella scena in un certo modo o al contrario rimanere fermo inchiodato senza riuscire a muovere un muscolo. Tutto questo avviene in un ambiente protetto, ed anche questo lo sperimenti.
Senti la continua pulizia energetica che avviene, e senti proprio il tuo essere attore ossia, quando sei in scena esprimi quello che senti, quando esci dalla scena torni te stesso. Questo vuol dire che può capitare di piangere fino ad un secondo prima ed una volta uscito dalla scena tornare sereno come se non fosse accaduto nulla. Infatti tu non sei il ruolo che hai interpretato.
Affermare il contrario sarebbe come dire che tu sei il tuo lavoro. :-)
Un'altra cosa che cambia passando dalla teoria alla pratica è la soluzione alle 2 domande che si pongono la maggior parte di coloro che non hanno mai provato questa esperienza:
1) riuscirò a sentire qualcosa?
2) mettiamo che senta delle cose, come faccio ad essere sicuro che appartengano proprio a quel personaggio che sono chiamato a rappresentare di cui non so un tubo?
Anche qui la pratica porta le sue risposte. Tutti noi siamo canali quindi tutti noi sentiamo qualcosa. C'è chi ha più facilità ad esprimerlo e chi meno. Non essendo una gara ognuno esprime quello che sente come può e come riesce. E' poi compito del facilitatore lasciare esprimere o ridimensionare un attore ed aiutare un altro che ha più difficoltà. Al massimo se non riesci a dire proprio nulla vieni cacciato a calci nel sedere, se invece sei bravo ti viene dato un cioccolatino! :-)
Riguardo al corretto sentire il discorso è simile. Se tra tutto quello che potrebbe venirti in mente ti vengono proprio quelle parole, beh santo cielo, esprimile, sono proprio quelle le parole giuste. ;-) Anche lì, compito del facilitatore è capire che sta succedendo e come usare le informazioni che escono da ogni attore. Il compito dell'attore invece è esprimersi.
Giusto o sbagliato non importa, concentrati su ciò che hai da dire o senti di fare. :-)
Francamente posso dirti che non mi è mai capitato di dire o sentir dire cose sconnesse da quello che stava succedendo. Ogni gesto, ogni parola aveva un senso. Ma questo certe volte lo capisci solo alla fine del REF, perché durante il quadro può non essere chiaro. Un po' come costruire un puzzle, puoi anche essere arrivato a metà ma non avere idea di che immagine comparirà una volta finito. Per questo c'è la scatola! ;-) Il facilitatore è colui che tiene la scatola del puzzle.
A volte la prende in mano all'inizio del Riequilibrio, nel senso che ha già capito che tipo di movimento si sta creando, altre volte occorre che la scena si manifesti e prenda una sua direzione prima di avere un quadro d'insieme. Ad ogni modo, capire tutto quello che sta succedendo non fa parte dei compiti dell'attore. Un bravo attore interpreta la sua parte calandosi più che può, e poi attende istruzioni o se ne va.
Bene, finora è tutto interessante, è una “bella storia”, ma magari ti stai chiedendo: quali sono gli effetti pratici di una costellazione o di un Riequilibrio? Anche qui posso darti una risposta che viene da quello che ho vissuto io, e che ho potuto notare come trasformazione negli altri, ma come sempre, per ognuno sarà diverso.
Lavorando a livello energetico gli effetti sono dei più vari e dipendono molto dalla situazione e dalla persona. La costellazione può essersi conclusa per il meglio ma gli effetti possono tardare ad arrivare nella materia.
Questo succede soprattutto con le persone anziane o vecchio stampo che mantengono una certa rigidità circa le loro idee e sono poco inclini al cambiamento. Il fatto che non trovi cambiamenti nella quotidianità non significa che il cambio di rotta non sia avvenuto.
Da quello che ho potuto notare, il cambiamento equivale spesso ad uno stimolo interno di evoluzione e trasformazione che le persone più aperte colgono velocemente, mentre quelle meno aperte fanno più fatica a percepire e seguire. Ciò non toglie che a livello dell'anima il cambiamento sia comunque avvenuto. Questo te ne accorgi soprattutto quando torni, mesi dopo, a rappresentare nuovamente un secondo REF. Lì ti rendi conto del cambiamento che a livello energetico è avvenuto.
Per riprendere l'esempio di prima, il secondo REF che ho fatto sulla mia situazione (circa 1 anno dopo) partiva da tutt'altra situazione, cioè l'attaccamento di mia madre ai figli. Come vedi era completamento diverso dal precedente. Nel terzo “episodio”, dopo circa altri 12 mesi, i miei genitori erano accanto a me pronti a lasciarmi andare, e infatti dopo averli onorati e salutati ho abbracciato la libertà! Inoltre i REF hanno un altro grande effetto. L'effetto più grande è prodotto proprio su di te. Potrebbe anche non essere vero il discorso del campo morfogenetico, potrebbe essere che ai tuoi familiari non succeda nulla e che la situazione non si sblocchi, potrebbe anche essere che il REF termini senza un “happy end”, ma quello che fa la differenza è cosa hai vissuto tu e cosa è cambiato per te e dentro di te! Troppo spesso si cercano e si attendono cambiamenti dall'esterno, senza pensare che ciò che fa la differenza è ciò che sei disposto tu per primo a trasformare e quanto sei pronto a metterti in gioco. Se tu fai parte di quelle anime che vogliono vivere attivamente il gioco della vita allora già solo 20 minuti di REF possono aiutarti a cambiare prospettiva e ad iniziare o continuare con maggior slancio il lavoro su te stesso. Se invece aspetti che lo Spirito Santo ti illumini, allora neanche i REF possono aiutarti.
Tieni poi presente che dopo il REF un'altra parte importante è data dalle condivisioni, dove ognuno esprime ciò che ha sentito, sia come attore che come osservatore, con eventuali integrazioni e visione lucida del facilitatore su ciò che è successo. Questa è un'altra grande differenza che ancora non avevo detto tra le costellazioni tradizionali e i REF. A volte capita che l'integrazione successiva alla conclusione del REF duri di più dell REF stesso, proprio per il grande valore dato alla condivisione di gruppo, condivisione che viene dal cuore e da ciò che si è sentito come attore che non si poteva esprimere durante la scena. Il vantaggio, tra gli altri, di usare questo metodo è dato dal fatto che il lavoro su te stesso inizia fin dal primo REF e si conclude con l'ultimo. Tutti imparano da tutti, o per meglio dire: “ in tutti e tre i ruoli si impara”. Da qui il sottotitolo la famiglia dell'anima.
Quello che metti in scena uno può servire all'altro viceversa. REF dopo REF la connessione con i presenti aumenta sempre di più, e alla fine dei lavoro baci, abbracci ed un senso di fratellanza! Spesso capita infatti di sentire di appartenere ed aver ritrovato un altro tipo di famiglia che non è quella di questa vita, ma quella dell'anima! :) Da qui il sottotitolo iniziale: la famiglia dell'anima.
Questo in “breve” quello che si può vivere all'interno di un we di REF.
Purtroppo la spiegazione può non rendere giustizia del bel lavoro che viene fuori ogni volta.
Il discorso non termina qui ma preferisco arrivare alle conclusioni la prossima volta, perché c'è ancora qualcosa di importante da aggiungere che completa il discorso, ma non voglio mettere troppa carne al fuoco in una sola volta. Per il momento ti lascio quindi a queste riflessioni.
Nel prossimo ed ultimo post ti darò la mia idea su quelle che possono essere le caratteristiche per riconoscere un buon costellatore, metterò a confronto le costellazioni con i REF, senza dare giudizi di merito, semplicemente confrontandone le caratteristiche e peculiarità, e farò qualche precisazione su quanto ho accennato all'inizio su cosa vuol dire, da quello che ho capito/percepito in questi anni, che la soluzione si trova ad un livello superiore rispetto al problema.
Ti auguro quindi una buona giornata ed alla prossima.
Ti ricordo che puoi lsciare un commento a questo post e io ti risponderò!
P.S. Se vuoi vedere chi sono e cosa faccio nel web puoi visitare il mio blog www.pnlspiritualita.com
COMMENTI:
20 maggio 2012:
Ciao Cristian, ciao a tutti!
Ti ringrazio per questo post, l'ho trovato molto esaustivo ed enormemente partecipato. Avendo anch'io partecipato ad alcuni REF mi rendo conto di quanto sia difficile parlarne e darne un'idea a chi non abbia vissuto quest'esperienza, e penso che sia difficile se non impossibile dare una descrizione più adatta di questa.
MI viene da riportare dalla mia esperienza quanto possa essere incisivo e profondo il lavoro che si compie a livello degli archetipi, di come noi ci relazioniamo ad essi, a livello della nostra anima e di tutti i condizionamenti che abbiamo di cui non siamo consapevoli. Vorrei anche aggiungere quanto ho trovato potente l'energia del gruppo che si forma ogni volta, quanto forte sia il potere di guarigione del gruppo ed il legame che si crea. Soprattutto verso la fine è così evidente come siamo tutti profondamente collegato e non è possibile osservare ciò che accade in scena come qualcosa di staccato da noi, di cui siamo "solo" spettatori.
Grazie di nuovo :-)
Un grande abbraccio
Marco P
Ciao Marco,
grazie del tuo contributo che ti rende il primo commentatore di questo post! :) Condivido in pieno nei REF non si può essere "solo" spettatori, ciò che vedi in realtà lo senti anche e senti ciò che vedi!
Siamo tutti collegati e i REF ne sono una testimonianza diretta. Nella seconda parte di questo post parlo proprio di questo, della famiglia dell'anima! :) Cristian Milone
23 maggio 2012:
Ciao Cristian e grazie tante per questo tuo post :-)
E' molto bello e spiegato bene! E volevo ringraziarti pubblicamente per il tuo impegno in tutte i Riequilibri Energetici Familiari che hai fatto ;-)
Un abbraccio dal cuore, Simone.
Ciao Simo,
grazie a te per la bella opportunità che mi hai dato. Ripensare a tutta l'esperienza di questi tre anni insieme nelle costellazioni, pensare alla mia evoluzione alle esperienze acquisite mi ha entusiasmato. :)
Un abbraccio, Cristian Milone
24 maggio 2012:
Grazie dal Cuore a Cristian per questa presentazione, molto esaustiva e piena di profonda partecipazione.
Hai scritto ciò che serve per capire ancora meglio il tema dei REF.
Dal mio punto di vista, questo è un lavoro assolutamente superiore alle classiche Costellazioni Familiari, simile ma molto più completo in termini di risoluzione e protezione del lavoro svolto.
Troppe volte, nel lavoro con i miei assistiti ho parlato con persone "deluse" dai risultati di questo lavoro energetico, perchè, sempre a mio parere, la vera differenza la fanno il Riequilibratore ( o Costellatore) e "chi" lavora al suo fianco.
Simone lavora sempre guidato da Energie Superiori e in tempi come questi, di enorme velocizzazione del movimento energetico personale e planetario, è più che mai importante che il lavoro svolto venga protetto e guidato non solo dall' energia propria dell' essere umano, in quanto essa hai i suoi limiti naturali, anche in casi in cui risulti particolarmente elevata.
Grazie quindi di Cuore anche agli Angeli, Arcangeli, Maestri Ascesi, e a tutte le entità di Luce Pura che affiancano Simone in questo straordinario, profondo, trasformativo e completo lavoro evolutivo.
Grazie! Grazie! Grazie! Così è :)
Francesca Chiara
Grazie Francesca del bel commento.
Condivido in pieno quanto scrivi.
Simone è l'unico che conosca in Italia a lavorare in ambito familiare con questo strumento, simile alle classiche costellazioni ma con qualcosa in più.
Questo probabilmente perchè nasce come medium e channeler prima di diventare facilitatore o ricostruttore come dir si voglia.
Tutti abbiamo connessione con la medianità, perchè tutti siamo canali, c'è però chi la sviluppa e chi non ricorda di averla.
In un momento storico come il nostro di grande trasformazione non è più pensabile di trattare l'individuo in modo settario (o solo fisico, o solo mentale o solo spirituale).
Una visione olistica rende più completa l'analisi personale, ed è una visione apprezzata e "spinta" dall'energia, da Gaia, dagli esseri di luce...
Solo ora Hellinger ha confermato l'approccio appena descritto indicando l'importanza dell'integrazione del piano spirituale. Solo mi chiedo come faccia ad insegnare questo tipo di connessione ai facilitatore. Non che non sia possibile, ma richiede i suoi tempi ed un lavoro fatto bene.
Nel dubbio mi affido a chi mi ha "convinto" prima come channeler che come costellatore o ricostruttore. ;)
Cristian
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