mercoledì 10 aprile 2013

Scienza e spiritualità

[Prefazione di Maria Palmisano, articolo di Marco Pezzutto]

Cari lettori e amici,
oggi ospitiamo sul nostro blog uno dei nostri migliori allievi: si chiama Marco Pezzutto e ha seguito molti dei nostri corsi oltre a far parte della Membership della Nuova Era. Oggi condividerà con noi la sua esperienza e conoscenza in questo lungo e bellissimo articolo. Quindi benvenuto Marco e grazie della tua condivisione :-)

Se vuoi leggere il resoconto dell'ultimo evento a cui abbiamo partecipato (Il Cerchio della Vita) CLICCA QUI.
Ora eccovi l'articolo di Marco.
Un abbraccio :-D
Maria.

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Scienza e Spiritualità

Prima di iniziare, un grazie enorme a Simone per questa opportunità che mi sta dando di condividere qualche pensiero, oltre che per tutti gli insegnamenti e l'esperienza che ha portato nella mia vita.
Vorrei raccontarti brevemente chi sono, per darti almeno una minima idea della persona da cui ti arriva questo messaggio.
Mi chiamo Marco, ho 25 anni, vivo a Pordenone e sono uno studente universitario: sto completando infatti la laurea specialistica in fisica teorica all'Università di Trieste, con una tesi che studia delle applicazioni della termodinamica nel campo della fisica quantistica. La scienza mi ha appassionato molto fin da bambino e al momento di scegliere che fare della mia vita dopo la maturità, studiare fisica è stata una scelta che ho molto sentito dentro di me, nel mio cuore. Accanto a questa inclinazione/passione/spinta interiore, ho sempre avuto una curiosità insaziabile verso tutto quello che si vede e quello che non si vede, e questo mi ha portato a ricercare la strada della mia anima attraverso un sacco di percorsi diversi, fino ad arrivare circa tre anni fa a conoscere Simone ed i messaggi degli Angeli che lui canalizza nella Membership "Gli Architetti della Nuova Era", e questo ha segnato l'inizio di un nuovo importante capitolo della mia vita e del mio cammino di crescita.
E così eccomi qui.
Bene, cominciamo!
Negli ambienti che si interessano di crescita interiore e spirituale si sente parlare sempre più frequentemente di scienza, di fisica quantistica, delle più recenti scoperte scientifiche e delle loro implicazioni spirituali e filosofiche.
In questo post faremo insieme un piccolo viaggio nelle relazioni tra la spiritualità, il cammino interiore e la scienza. Sarà una panoramica sicuramente incompleta: molti libri sono stati scritti sull'argomento e ne escono continuamente di nuovi; tuttavia spero che tu possa trovare qualche spunto di riflessione interessante ed utile in questi pensieri.

Per la maggior parte delle persone la prima reazione istintiva di fronte ad un tema come questo è: “Cosa centrano l'una con l'altra?” È una domanda del tutto legittima: ormai ho perso il conto di quante volte ad un corso/seminario/conferenza di argomento spirituale o evolutivo la gente mi ha chiesto “Come fai a mettere d'accordo queste due esperienze nella tua vita?”. Il mio obiettivo per questo post è cercare di farti capire come questa divergenza, questo conflitto sia in realtà un'illusione, sia inconsistente, sia una separazione creata ad hoc con degli scopi ben precisi. Vorrei inoltre mostrarti come negli ultimi anni queste due sfere della nostra vita si stiano avvicinando sempre di più, se non addirittura collaborando attivamente.
Per partire però occorre iniziare sempre, come Simone non smette mai di ripeterci, dal Riconoscere ciò che è veramente. Nel nostro caso, questa spaccatura tra le scienze e la spiritualità è stata di fatto una realtà molto profonda, negli ultimi due secoli almeno:

  • da un lato, il mondo della crescita interiore e spirituale è stato molto polarizzato verso l'intuizione, le emozioni, con scarsa attenzione a rendere partecipi anche i nostri Sé Interiori Razionali dei nostri processi evolutivi, con le conseguenti difficoltà nel radicare i cambiamenti nella nostra vita in modo duraturo e stabile;
  • dall'altro abbiamo avuto una scienza di matrice illuminista, completamente razionale e logica, scettica, orientata esclusivamente alla comprensione o (peggio) al dominio del mondo materiale, fisico, lavorando quasi unicamente con il solo emisfero sinistro del nostro cervello, col rischio di perdere la connessione con l'etica delle nostre azioni.

Ci sono state per certo menti illuminate e geniali che hanno saputo accedere ai livelli più elevati della mente intuitiva, ma sono casi isolati: di fatto, il metodo con cui la scienza è stata portata avanti ed insegnata finora è rivolto esclusivamente allo sviluppo dell'emisfero sinistro, della mente razionale, con scarsa o nulla attenzione a quello destro.
Per cercare di rendere meglio l'idea ti faccio un esempio.
Mi capita spesso di fare lezioni di matematica e fisica con ragazze e ragazzi delle superiori. Il 90% di loro hanno difficoltà in queste materie perché sono stati abituati ad approcciare i problemi solo in modo razionale, quindi la maggior parte del lavoro che noi facciamo insieme è cercare di allenare le capacità intuitive, di visualizzazione: prima di lanciarsi a fare calcoli, è essenziale riuscire a vedere il problema, farsene un'immagine mentale e non solo, infatti dedico una parte importante del tempo con loro al disegno, perché disegnare ci aiuta a creare un'immagine nella nostra mente con cui possiamo lavorare intuitivamente. Una volta che l'intuizione ci ha portato alla soluzione, allora la mente razionale ha una pista sicura da seguire, sa già dove deve arrivare e rischia molto meno di perdersi.
Per riassumere tutto questo con alcune frasi di due anime meravigliose:
La mente intuitiva è un dono sacro, la mente razionale è un servitore fedele. Abbiamo creato una società che ha dimenticato il dono e onorato il servitore. A. Einstein

Gli scienziati di oggi hanno sostituito la matematica agli esperimenti: vanno alla ricerca della verità equazione dopo equazione, e finiscono per costruire una struttura che non ha relazione alcuna con la realtà. N. Tesla

Ma non è sempre stato così, anzi!
Se andiamo indietro nel tempo, scopriamo che in tutte le più grandi civiltà e culture del passato la conoscenza scientifica si sposava con la conoscenza spirituale/esoterica: basta pensare all'antico Egitto, alla scuola iniziatica di Pitagora, ai filosofi Greci, al fatto che per secoli l'astrologia è stata una delle materie fondamentali in tutti gli ambienti culturali e nelle Università europee (l'astronomia e la matematica erano considerate “figlie” dell'astrologia), nonché presenza insostituibile in ogni importante corte nobiliare, fino ad arrivare ai potenti più o meno nascosti dei giorni nostri: solo per fare un esempio, Winston Churchill non faceva nulla di importante senza consultare l'astrologo.
Per riassumere in breve un discorso che rischia di non avere fine, questa spaccatura tra razionalità ed intuizione, scienza e spiritualità, è stata indotta e sostenuta da certune forze per ostacolare la nostra evoluzione, impedirci di manifestare la nostra integrità e di conseguenza il nostro potere. Pensa soltanto al caso più eclatante di Nikola Tesla, a mio parere forse il più grande genio scientifico che la nostra civiltà abbia avuto dai tempi di Leonardo da Vinci: il suo lavoro ha avuto ripercussioni sconcertanti sulla vita di ciascuno di noi più di quello di ogni altro scienziato del Novecento, eppure il suo nome è bandito dai corsi di fisica e di ingegneria delle Università e la una buona parte del suo lavoro è stata distrutta o confiscata dalla CIA al momento della sua morte.
Non è necessario addentrarci sul perché e sul come tutto ciò sia successo. Come ci hanno spiegato con enorme pazienza ed Amore gli Angeli, l'Evoluzione è oltre il bene ed il male: anche queste forze servono l'Evoluzione ed a loro modo hanno permesso a noi di crescere e di diventare più forti.
Ciò che conta è che ora siamo qui a discutere insieme di questo.
Sicuramente Tesla era molto più avanti rispetto ai suoi tempi ed il mondo in gran parte non era ancora pronto, come consapevolezza e responsabilità, per ricevere i doni che lui portava. Ma nulla è perduto: sono sempre di più gli scienziati, ricercatori ed inventori che stanno lavorando incessantemente per ripercorrere le sue orme, nell'ombra, spesso scherniti dalla scienza ufficiale o boicottati, messi a tacere o fatti sparire dai servizi segreti. Ma i tempi stanno cambiando, molto velocemente.
Dopo questa premessa per inquadrare la situazione da cui proveniamo, vorrei ora condividere con te tre punti fondamentali che a mio avviso accomunano moltissimo la scienza e la spiritualità:
  1. Fare esperienza: Sappiamo che nella nuova Era dell'Acquario le parole d'ordine sono “Fare Esperienza” e “Conoscere”, queste sono le impronte fondamentali che deve avere qualsiasi percorso di crescita interiore e spirituale che possiamo intraprendere. Nella ricerca scientifica è esattamente lo stesso: qualsiasi ricerca sincera, onesta ed obiettiva deve partire dall'aprirsi alla novità dell'esperienza e attraverso di essa farci crescere nella conoscenza.
  2. La ricerca dell'Unità e la contemplazione del Tutto: ogni ricerca, sia spirituale sia scientifica, prende avvio e trova la sua forza nel desiderio, nella spinta verso la comprensione di un Ordine Universale, l'Unificazione, la contemplazione delle idee di Dio, per usare di nuovo le parole di Einstein, e trae energia per andare avanti dall'immensa gioia e soddisfazione che l'esperienza di comunione con il Tutto può portarci.
  3. Il Servizio: man mano che progrediamo nel nostro cammino evolutivo, ci spostiamo sempre di più dall'Io al Noi. Nessun dono o talento serve a molto se non viene messo al servizio dell'evoluzione degli altri, dell'Umanità, del nostro amato pianeta e dell'evoluzione della nostra galassia. Nella teosofia si usa dire che “Noi compiamo il nostro cammino di crescita non tanto per noi stessi, quanto come atto di servizio”.
La scienza trova il suo massimo compimento quando si risveglia a questa stessa verità: prima di essere scienziati, ricercatori ed inventori, siamo uomini, e come tali siamo chiamati a portare il nostro contributo al miglioramento della condizione di ogni nostro fratello umano e del pianeta nel suo insieme, e alla manifestazione del Disegno Divino per questo pianeta. Per usare ancora le parole di Nikola Tesla:
La scienza non è nient'altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell'umanità.
Ad oggi abbiamo ancora molta strada da compiere per arrivare alla riunione completa di questi due poli della nostra vita, ma nondimeno molti passi sono già stati fatti e la situazione appare in constante miglioramento: da un lato molti ricercatori spirituali ed interiori si interessano sempre di più alla scienza, dall'altro i giovani studenti sono sempre meno soggetti alle forme pensiero ormai obsolete che finora hanno tenuto divise scienza e spiritualità.
Per avere significativi e diffusi cambiamenti in tal senso sarà necessario un vero e proprio ricambio generazionale, un po' come nella politica italiana. Dicendo questo non voglio fare un torto in alcun senso verso i professori di oggi, che comunque ci hanno insegnato il rigore del pensiero, l'etica di questo mestiere e stanno consegnando nelle nostre mani gli insegnamenti delle generazioni precedenti; ma sono comunque nati e vissuti nell'Era dei Pesci e quindi ancora profondamente legati alle forme pensiero che abbiamo visto prima.
Fortunatamente le eccezioni ci sono, come John Hagelin, fisico teorico statunitense specializzato nella teoria delle superstringhe, bravissimo insegnante e profondamente impegnato allo stesso tempo nel suo cammino interiore e nello studio della coscienza umana: nel 1994 ha condotto un esperimento a Washington in cui 4000 persone si sono incontrate ogni giorno, per vari giorni consecutivi, per meditare insieme, e durante questo periodo si è registrata una diminuzione del 18% degli episodi di criminalità.
Veniamo ora al cuore del nostro tema: faremo una breve rassegna di alcune scoperte della scienza dell'ultimo secolo che trovano una corrispondenza stupefacente con ciò che nelle tradizioni spirituali ed esoteriche viene insegnato da secoli.
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Il principio di Indeterminazione di Heisenberg ed il processo della misura.
In termini tecnici, questo principio stabilisce che non è possibile misurare contemporaneamente e con precisione arbitrariamente piccola la posizione ed il momento di un sistema, o l'energia ed il tempo a cui avviene un dato fenomeno. In senso più lato, il principio di Heisenberg rientra nella nuova concezione di “misura” che ci ha portato la meccanica quantistica: se fino all'Ottocento potevamo immaginare di studiare qualsiasi fenomeno naturale con un atteggiamento distaccato, cercando di non perturbare minimamente ciò che osserviamo e di non interferire con esso, la meccanica quantistica ci ha insegnato che ad un livello più fondamentale tutto ciò non è concepibile, non funziona così: non esiste processo di misura che non perturbi il sistema che misuriamo, in altre parole non è possibile interagire con un sistema senza alterarlo, non è possibile conoscere qualcosa senza avere qualche interazione, scambio reciproco. L'idea di noi scienziati che studiamo “il mondo là fuori” come qualcosa di separato da noi, senza interagire con esso, è crollata: non esiste nulla come “il mondo là fuori” ma al contrario tutto è in continua e costante interazione con tutto, in un processo continuo ed incessante di reciproco scambio.
Questo nuovo concetto scientifico si sposa meravigliosamente con il millenario insegnamento orientale secondo cui tutto il mondo materiale è Maya, è illusione, tutto ciò che è intorno a noi è una proiezione di ciò che è dentro di noi e non esiste qualcosa fuori di noi che sia separato da noi e che non abbia una corrispondenza dentro di noi.
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La natura probabilistica dell'evoluzione.
Fino all'inizio del Novecento, la scienza era considerata deterministica, ovvero le equazioni pretendevano di poter descrivere esattamente l'evoluzione di ogni sistema fisico, a patto di conoscere con sufficiente precisione le condizioni di partenza. Come dire, se so esattamente su quale binario ti trovi e a che velocità stai andando, posso dirti con esattezza dove sei diretto e quando ci arriverai. Nella meccanica quantistica invece le cose cambiano: si è visto che tutto ciò che possiamo conoscere dell'evoluzione di un sistema è un ventaglio di possibili strade diverse, ciascuna con una sua probabilità di verificarsi (questo è il significato delle funzioni d'onda della meccanica quantistica). Finché non compio una misura diretta sul mio sistema, non so con certezza in quale di queste possibili configurazioni lui si trovi. Come se sulla via del mio treno ci fosse ad un certo punto uno scambio, che permette al treno di prendere varie differenti direzioni.
Mettiamo, per fare un esempio, che siano 3: sinistra, destra e dritto; una mano invisibile aziona questo scambio ad ogni passaggio del treno, e ogni volta per esempio ho 1/3 di probabilità di andare dritto, 1/3 di andare a destra e 1/3 di andare a sinistra (oppure 25%, 25% e 50%, o quello che vuoi). Io conosco solo queste probabilità ma non conosco mai a priori dove andrà il treno; per farlo devo per forza andare a vedere, ovvero compiere una misura. Tradotto in termini evolutivi: nulla è mai scritto in senso assoluto, i binari possono essere più o meno fissati, ma la strada che prenderò dipende dalla scelta ad ogni scambio. In un certo senso è come se questo principio fisico fosse una manifestazione della legge evolutiva del Libero Arbitrio che regola la nostra evoluzione in questa fase della nostra vita.
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L'entanglement e la non località.
L'entanglement è una delle scoperte scientifiche più sconvolgenti del Novecento. Significa letteralmente “Intrecciamento”, in inglese, e si riferisce alla condizione di due o più sistemi (particelle, atomi, fotoni, molecole, persone...) di essere collegate, connesse a distanza, in modo diretto, istantaneo, come se tra loro esistesse un filo che le tiene in comunicazione. Ti sarà capitato sicuramente di ricevere una telefonata e sapere istintivamente chi era prima di rispondere, o pensare ad una persona cara e poi dopo poco tempo incontrarla e sentirla senza che tu l'abbia cercata, oppure essere consapevole di come si sente una persona che sta a chilometri di distanza da te. L'idea è più o meno questa: un collegamento non locale, una connessione che riunisce due entità che sono fisicamente separate, come se fossero unite, come se fossero parte di un tutt'uno.
Nella fisica quantistica, l'idea dell'entanglement si era fatta strada già ai tempi di Einstein e di Schroedinger (il padre dell'equazione d'onda della meccanica quantistica), ma fu solo negli anni '80, con l'esperimento di Aspect a Parigi, che si è avuta la prima prova sperimentale della sua esistenza. Da lì è stato un crescendo di conferme sperimentali e ad oggi l'entanglement è un concetto ampiamente studiato e che sta alla base della concezione dei computer quantistici e di molte altre cose.
Ma gli esperimenti sull'entanglement più significativi sono quelli condotti sulle persone, che hanno mostrato scientificamente la correlazione non locale tra i cervelli e menti delle persone: si possono vedere ad esempio tutte le ricerche condotte con i metodi galzfeld. Una rassegna molto esaustiva è contenuta nel libro COSMOS di Ervin Laszlo e Jude Currivan, assieme a molto altro sulla nascita di un nuovo paradigma scientifico.
Chiunque abbia sperimentato il potere della preghiera o delle tecniche di guarigione a distanza come il Reiki o il Tong Ren sa bene di cosa stiamo parlando.
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La relatività.
La teoria della relatività di Einstein ha portato una profonda rivoluzione del modo in cui percepiamo lo spazio e il tempo: se prima pensavamo lo spazio ed il tempo come entità assolute, costanti ed immutabili, esistenti a prescindere da tutto ciò che accade nell'Universo, “dentro” lo spazio ed il tempo, ora si è aperta una prospettiva completamente nuova, in cui spazio e tempo sono un tutt'uno dinamico che fluisce ed interagisce con l'Universo stesso, con i corpi presenti in esso: la simultaneità degli eventi è relativa e dipende dal nostro punto di vista, la forma stessa dell'Universo è fluida e malleabile, e viene continuamente plasmata dal movimento dei corpi.
Un'altra intuizione profonda che viene dalla relatività è l'equivalenza tra materia ed energia, nella celeberrima formula E = m*c^2. Questa equivalenza è entrata talmente in profondità nella concezione moderna della fisica che i fisici delle particelle di fatto trattano materia ed energia nello stesso modo, misurandole nello stesso modo perché di fatto SONO LA STESSA COSA.
Ad un livello più sottile, ritroviamo l'antico insegnamento che la materia è energia, è spirito condensato e lo spirito è materia rarefatta.
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La scienza ha ancora moltissima strada davanti a sé: come diceva Sir Isaac Newton, fondatore della meccanica moderna nonché grande esoterista:
abbiamo davanti a noi uno sconfinato oceano, e finora non abbiamo fatto altro che giocare sulla spiaggia a trovare qualche ciottolo più bello degli altri.
Ma nuove e grandi scoperte sono all'orizzonte, se solo amplieremo il nostro sguardo sempre e ci apriremo, da un lato alla comunione con la nostra Madre Gaia e con le nostre radici, dall'altro ai mondi sottili e spirituali che premono con insistenza e trepidazione, per inondare la nostra vita incarnata di insegnamento, illuminazione e consapevolezza.













Il progresso della ricerca scientifica sarà sempre più dinamico e fluido: già ora vi è chi si è reso conto che le leggi della fisica, della Natura, che sempre abbiamo ritenuto immutabili ed eterne, in realtà sono anch'esse dinamiche. E anche ammettendo che esse siano sempre le stesse per tutto l'arco della storia di questo Universo, quando questo Universo avrà compiuto il suo corso anche queste leggi cesseranno di esistere: verosimilmente l'Universo che ci ha preceduto aveva leggi diverse, e diverse saranno quelle dell'Universo che farà seguito al nostro.
Alcuni sostengono addirittura che le leggi della fisica iniziano ad essere operative nel momento in cui l'uomo le concepisce e le formula.
Ma allora dov'è il confine tra Scoperta scientifica e Creazione di una nuova teoria, legge fisica? Chiunque faccia questo lavoro sa bene infatti che queste due accezioni coesistono nel processo scientifico: da un lato l'osservazione e la contemplazione dell'Universo, dall'altro il processo creativo di formulare una nuova teoria, una nuova legge, una nuova idea.
Gli Angeli ci mostrano la strada per integrare questa dualità e procedere verso l'unità, spiegandoci che entrambi i processi sono in fondo atti di co-creazione e di canalizzazione di energie da piani più sottili: ogni scienziato, inventore, filosofo, pensatore, poeta, artista, musicista ha sempre fatto fondamentalmente questo; la differenza nella Nuova Era sarà che saremo in grado di compiere questo atto di co-creazione e di canalizzazione in modo sempre più consapevole, in comunione e collaborazione con le entità e le dimensioni più sottili.
Ti lascio con un'ultima frase di Tesla che riassume tutto questo:
Il mio cervello è solo un ricevitore: nell'Universo c'è un nucleo da cui otteniamo conoscenza, forza ed ispirazione. Io non ho ancora penetrato nel profondo tutti i segreti di questo nucleo, ma so che esiste.
Bene, ti ringrazio molto per l'attenzione ed il tempo che hai dedicato a questa lettura; spero che tu possa aver trovato qualche utile spunto di riflessione e di approfondimento.
Sentiti libero di scrivere qualsiasi commento o porre qualsiasi domanda nello spazio qui sotto, sarò felice di risponderti.
Un abbraccio
Marco

COMMENTI:
10 aprile 2013

Complimenti Marco, hai scritto proprio un bel articolo.
Ricco di contenuti e di profondità di pensiero.
Un abbraccio :-)
Maria
Grazie mille Maria! Sono felice che ti sia piaciuto, e ancor di più di aver potuto dare un piccolo contributo al vostro bellissimo blog.
Un abbraccio a te
Marco
Ma quant'è bravo il nostro Marco? :-)
Complimenti, hai scritto davvero un bellissimo articolo!!!
Un grande abbraccio, Simone ;-)
Grazie mille caro Simone!
Devo dire che dalla "regia" mi hanno aiutato moltissimo a trovare il modo di esprimere alcuni concetti in un modo semplice e comprensibile per i non addetti ai lavori.
Un forte abbraccio anche a te :-)
Marco

11 aprile 2013

Mi congratulo moltissimo con te per il tuo illuminante e chiaro scritto. E' bellissimo sapere che ci sono ragazzi così giovani che hanno una mente così meravigliosamente aperta. (già, ma forse è proprio perché sei giovane!)
Sai, da un po' di tempo ascolto o leggo qualcosa di Giuliana Conforto, che immagino tu conosca. Io sono una " ingnorante" in materia, ma sono affascinata da queste nuove "teorie".
Non nego che in alcuni momenti sono destabilizzata. Mi è già così difficile conciliare la mia parte spirituale con quella materiale di vita quotidiana,.... ma questa è la sfida.
Grazie per avermi lanciato un messaggio, che forse stavo cercando e che mi dice che sì....devo essere sulla strada giusta.
Mi piacerebbe sapere da un competente cosa pensi della posizione della Conforto, che mi riserverò di leggere presto.
non ho mi osato farlo per paura di non capire o di essere fuori strada)
Con affetto
Anna
grazie Marco è un articolo scorrevole e chiarificatore.
Sono concorde con te che scienza e spiritualità si  integrano vincendevolmente e che il nostro percorso di autoconsapevolezza deve tenere conto e sperimentare entrambe. Ci auguriamo che i tempi a venire portino un maggior numero di esseri umani a scoprire la verità su loro stessi attraverso la scienza e la spiritualità e forse il mondo terreno si evolverà in amore e benessere. Un abbraccio di cuore e luce.
Gianni
Complimenti per  l'articolo, veramente ben scritto, mi fa piacere che hai citato grandi menti del passato come Tesla e Einstein e un fisico quantistico dei giorni nostri che conosco da anni come John Hagelin.
un abbraccio,
Davide
Grazie infinite, Marco, per questo tuo contributo davvero meraviglioso. L'ho letto tutto di un fiato e mi ha lasciato una grande chiarezza, soprattutto la sensazione che davvero questo matrimonio tra scienza e spiritualità non solo è possibile, ma già sta avvenendo, se in un giovane scienziato come te si respira questa integrazione già così matura e consolidata. Ti conosco bene, so quanto lavori per creare questo ponte tra scienza e spiritulità ed è stato davvero arricchente leggere un po' (chissà quanto altro c'è..) dei frutti di questo tuo lavoro. Mi è piaciuto tanto quando trovi la connessione tra le teorie della nuova scienza e le antiche conoscenze della spiritualità. La mia formazione è tutt'altro che scientifica ma da quando ho iniziato il mio cammino di ricerca spirituale in modo naturale mi è sorto un grande interesse per la scienza... anche se spesso non è che ci capisca tanto. Ma mi sembra già di per sè un segno del fatto che le domande sul senso della nostra esistenza non possono prescindere dalle domande su che cos'è l'esistenza, la vita, la realtà anche dal punto di vista della fisica e della biologia. Grazie ancora davvero per la semplicità e al contempo profondità con con cui porti queste conoscenze, si sente che fanno davvero parte di te.
Un abbraccio
  Anna B
@ Anna
Ti rignrazio molto Anna del tuo bel commento.
Devo essere sincero, mi trovi completamente impreparato su Giuliana Conforto: non la conoscevo e anzi vorrei ringraziarti molto per avermela fatta incontrare. Ho visitato velocemente il suo sito e devo dire che mi ha lasciato una prima impressione ottima: il semplice fatto di avere un'insegnante di astrofisica e fisica quantistica che conosce ed usa l'astrologia e parla di Giordano Bruno per me è un biglietto da visita magnifico. Spero di poterti offrire qualche idea più fondata a breve.
Comunque sono molto d'accordo con ciò che dici: la vera sfida è per ognuno di noi ricucire questa frattura tra spirito e materia nella nostra vita, e qualunque insegnamento/conoscenza/aiuto serve a poco se non ci porta qualche cambiamento concreto e significativo, in come viviamo e vediamo il mondo e la nostra vita. Quindi a prescindere da cosa possa io pensare di Giuliana Conforto o di chiunque altro, mi viene da dirti di buttarti, se lo senti, e di osservare che cosa di vero risuona dentro di te in risposta a ciò che leggi e scopri.
Un grande abbraccio!

@ Gianni
Ciao Gianni, grazie mille anche a te!
Sì è ciò che mi auguro anch'io, che con i tempi che stanno venendo la Verità possa emergere e manifestarsi con sempre maggiore insistenza e urgenza. Sono convinto (e mi auguro!) che la scienza possa avvicinarsi sempre di più alla Verità ed in questo modo poter essere sempre più etica, e contribuire in modo sempre più efficacie alla nostra comune Evoluzione.
Un forte abbraccio

@ Davide
Grazie Davide per la tua risposta,
un grande abbraccio :-)

@ Anna B.
Cara Anna ti ringrazio dal cuore, te lo dico sempre ma mi sembra di non aver mai parole abbastanza per dirti quanto è prezioso ed utile il tuo sostegno, il tuo incoraggiamento e la tua fiducia. Grazie!
E il matrimonio tra scienza e spiritualità sono convinto sia non solo auspicaibile, ma sia la strada naturale che il percorso della scienza deve seguire per manifestare sè stessa in modo sempre più pieno e consapevole. Aver avuto qualche esempio dai nostri amati Fratelli Maggiori ha aiutato tanto ad avere la prospettiva di come dovrebbero, e dovranno essere le cose :-)
Un forte abbraccio!
Marco

16 aprile 2013

Grande Marco! complimenti per il tuo super - lavoro! per ora ho letto solo la prima parte. Però già quel poco che ho letto mi è servito a confermare che effettivamente ciò che viviamo è un illusione , e che vi sono effettivamente forze oscure che tentano di nasconderci la verità. Spero di ritrovarti presto!
Michelangelo
Ciao Michelangelo!
Sono felice di ritrovarti anche qui :-)
Si infatti piano piano si scopre che molte cose in realtà non sono proprio come credevamo (ovvero come hanno voluto di proposito farci credere) e in certi casi è proprio il contrario.
Secondo me è importante per ognuno di noi dedicare qualche spazio di tempo a riscoprire piano piano la verità, ma sempre con un atteggiamento centrato e distaccato, nell'accettazione, come ci insegnano gli Angeli. Ricordo che una volta ci dissero che non dovremmo tanto chiederci "Perché Dio ha permesso tutto questo?", quanto "Perché Noi abbiamo permesso tutto questo?", perché ad un livello è proprio così: tutte le magagne che sono successe e succedono ancora hanno potuto esserci perché in un modo o nell'altro noi l'abbiamo permesso, o non abbiamo fatto nulla per evitarlo, anche semplicemente perché non eravamo consapevoli di ciò che succede e di come funzionano certi meccanismi.
Quindi a mio avviso è fondamentale questa ricerca della verità, ma può essere efficace solo se alla base c'è una presa di responsabilità di ognuno di noi. Mi viene in mente che la conoscenza vera porta sempre potere, ma per gestire il potere occorre sempre la responsabilità, altrimenti... succede ciò che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni.
Infine, sicuramente non è salutare continuare ad indignarsi ed arrabbiarsi per tutte queste cose; ovviamente può starci la rabbia come reazione momentanea, ma se diventa costante, cronica, poi non facciamo che alimentare quelle stesse forme pensiero che hanno generato ciò che ci fa arrabbiare, indignare e che vorremmo eliminare; è una legge dell'universo che ciò che combattiamo, lo rafforziamo.

Anch'io spero di ritrovarci presto :-)
Un abbraccio
Marco

27 aprile 2013

Albert Einstein, pur avendo contribuito alla nascita della meccanica quantistica, criticò sempre la teoria dal punto di vista concettuale. Per Einstein era inconcepibile che una teoria fisica potesse essere valida e completa pur descrivendo una realtà in cui esistono delle mere probabilità di osservare alcuni eventi e in cui queste probabilità non sono statistiche ma ontologiche. Le critiche di Einstein si riferiscono alla meccanica quantistica nella "interpretazione" di Bohr e della scuola di Copenaghen (all'epoca non c'erano altre interpretazioni altrettanto apprezzate), ed è in questo contesto che va "letto" il suo "paradosso EPR".
Sophia Kerr
 Ciao Sophia,
ti ringrazio molto del tuo commento, così preciso e puntuale e sono molto felice di trovare in questa pagina, ospitata in un sito dedicato per nascita alla crescita spirituale ed interiore, anche una voce interna al mondo della scienza.

Ti chiedo scusa ma non mi è del tutto chiaro l'intento del tuo commento, se più in relazione all'interpretazione probabilistica della meccanica quantistica o all'entanglement.

Riguardo al paradosso EPR, sono d'accordo che è forse prematuro parlare di "entanglement" (come lo intendiamo oggi) ai tempi di Einstein e Schrodinger; ciò che intendevo in particolare era indicare il paradosso EPR come forse la prima comparsa nella fisica dell'idea di "non-località", come premessa al lavoro successivo che portò alla più precisa formalizzazione della disuguaglianza di Bell.
Grazie ancora per il tuo messaggio!
Un carissimo saluto
Marco

29 aprile 2013

Per tornare invece al tema probabilità, scelte, direzioni possibili, non posso fare a meno di riportare alcuni concetti che ci hanno spiegato gli Angeli durante un contatto della Membership della Nuova Era, un paio di settimane fa.
Avevamo chiesto loro riguardo all'esistenza di dimensioni ulteriori, e al loro significato e ruolo. Ci hanno risposto, con tutta la pazienza e comprensione che hanno per la limitatezza del nostro intelletto, che le dimensioni parallele sono dimensioni ipotetiche di ogni nostra scelta che non è stata impressa nel presente dalla nostra emozione vissuta. Come se la riduzione del pacchetto d'onda si manifesti nella nostra vita attraverso l'emozione che scegliamo di imprimere ad ogni nostro momento.
Mi rendo conto che stiamo esulando molto dal campo strettamente scientifico, ed una parte dentro di me sta andando in tilt a parlare contemporaneamente di meccanica quantistica e di messaggi degli Angeli.
Eppure... è ciò che ci sta portando la Vita adesso, se vogliamo.
Per me è meraviglioso. Marco

28 giugno 2013

Cari lettori,
abbiamo ricevuto in queste settimane vari commenti di stampo prettamente scientifico e tecnico da persone esperte nel settore della meccanica quantistica.
Naturalmente i lettori scienziati sono più che benvenuti, tuttavia ci sentiamo in dovere di riportare la loro attenzione sul tema principale di questo post: SCIENZA E SPIRITUALITA', non solo scienza, nè tantomento i fondamenti della meccanica quantistica.
Pertanto ci teniamo a fare presente a chiunque intenda lasciare un commento, che ogni commento è ben accetto a patto che sia intenzionato a contribuire costruttivamente alla discussione sul tema proposto, e come tale comprensibile anche a lettori che non abbiano specificamente studi scientifici di livello universitario alle spalle.
Confidiamo nella comprensione dei lettori che ci hanno inviato questi commenti e saremmo molto interessati a conoscere la loro opinione sulle idee suggerite dal post e dai precedenti commenti.
Grazie a tutti per la vostra comprensione e collaborazione.
Un caro saluto
Marco

1 febbraio 2014

Caro Marco, essendo anch'io uomo di scienza e ricercatore spirituale (ops volevo dire interiore,scusa Simone...) trovo davvero staordinario questo tuo post poichè riesce a mettere fine al conflitto tra i Sè razionali e spirituali che sono in ciascuno di noi.

Complimenti,
                          un abbraccio,

                                          Giuseppe
Grazie del tuo commento Giuseppe, a cui adesso rispondo io. Sono sicura che Marco gradirà.
Maria
 

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