giovedì 20 settembre 2012

Saper mangiare...il dono della vita.


 
Ciao a tutti :-).  Eccomi qua a riprendere le pubblicazioni nel mio amato Blog e come preannunciato negli altri post, oggi pubblico l’articolo della mia carissima amica e socia Francesca Chiara Sturloni, che è questa bella donna qui di fianco e riprenderà il dibattito sulle “diete rigide”, che tanto ha creato scalpore e polemiche... ho aspettato apposta un mese per far placare gli animi, proprio perché si era raggiunto un livello davvero esagerato di polemiche :-/. Comunque credo che questa volta andrà meglio perché i miei ex lettori “fanatici” sono diventati giustappunto ex… infatti si sono cancellati dalla mia lista una quarantina di persone, quindi spero che questa volta i dibattiti siano piu’ pacati ;-).   

Io non mi dilungo troppo perché il post di Francesca è molto lungo e quindi ti lascio subito alla sua lettura perché merita davvero. Francesca Chiara Sturloni, detta Chicca per gli amici, è una persona che conosco da tanti anni e abbiamo una storia comune particolare alle nostre spalle… è una persona che stimo tanto, una delle mie selezionatissime collaboratrici e addirittura è vicepresidente della nostra associazione.Quindi è nella mia piccola “cerchia ristretta” di amici intimi… e ti consiglio di ascoltare bene ciò che dice perché è una delle poche persone che conosco che ha piu’ esperienza e conoscenze di me.        
Spero cha tu abbia passato una buona estate e un buon rientro nelle tue attività autunnali. Io “buona la prima” ma brutta la seconda… nel senso che finalmente ho fatto delle buone vacanze ma ho avuto un rientro e un Settembre pesissimo, sotto tutti punti di vista :-/ e non vedo l’ora di arrivare ad Ottobre.Comunque, passeranno anche questi problemi… buona lettura.  


Carissimi amici e lettori del blog del mio Socio, eccomi a voi, come promesso da Simone, con la ferma intenzione di placare gli animi :-) e di dare, a chi ritiene di essere interessato ad una visione più ampia e chiara della nutrizione, alcune informazioni per chiarire maggiormente la questione Vegetarianismo e Veganesimo e altre stili alimentari definiti “radicali”. Innanzitutto, è mio piacere informarvi  che non sono laureata in Medicina, Biologia e non sono biologa nutrizionista o economa dietista ma che mi sono formata in organismi di studio al di fuori delle scuole riconosciute in Italia come Kinesiologa Professionista e esperta di MTC (medicina tradizionale cinese) Applicata. Sono inoltre esperta di Nutrizione Ortomolecolare, che è un approccio nutrizionale che punta a fornire all’organismo la quantità ottimale (orthòs) di macronutrienti (proteine, carboidrati e grassi), ma soprattutto di micronutrienti (vitamine, enzimi, acidi grassi essenziali e minerali traccia), spesso carenti nella nostra squilibrata alimentazione occidentale.       

Insegno anche Alimentazione Creativa, che sarebbe un nuovo modo di nutrirsi da me studiato che coniuga vari stili alimentari tenendo in saggia considerazione tutti gli aspetti nutrizionali per imparare a “dare da mangiare” a corpo, mente e spirito ed energia.
Tutto questo per promuovere una nuova dimensione dell’Uomo nella Nuova Era, di cui sto scrivendo un libro di prossima pubblicazione.
Questo ovviamente non significa che non abbia avuto maestri illustri quali il professor Castronovo, oncologo Belga di fama mondiale, il dott. Ezio Abbiati, endocrinologo italiano di chiara fama e fondatore di Phytoitalia, la prima azienda in Italia a produrre quelli che vengono definiti “fitofarmaci”, ovvero farmaci di derivazione completamente naturale senza l’uso di sostanze di sintesi e quindi senza gli effetti collaterali così ben evidenziati nei bugiardini farmaceutici. Ho seguito anche molti altri maestri che hanno scelto di formare persone non laureate ma interessate alla conoscenza, alla padronanza e successivamente alla divulgazione di verità altrimenti nascoste ai “non medici”.

Ma entriamo subito nel vivo della questione: vorrei affrontare questo argomento su due livelli... in primis con una disquisizione di natura sociale-filosofica per capire insieme come alcuni scelgano modelli alimentari e stili di vita piuttosto che altri, e successivamente per coloro i quali si sentano in grado di mettere in discussione le proprie certezze (siete tanti vero? ), come capire quale sia l’alimentazione più adatta da adottare nel Qui ed Ora.
Innanzitutto, visto che non mi piace dare nulla per scontato, ho deciso di inserire in questo post la spiegazione di chi è un Vegetariano o un Vegano secondo l’enciclopedia più consultata al mondo: Wikipedia …e tra poche righe capirete il perché.
VEGANISMO:
Il termine veganismo  (più raramente detto vegetalianismo) indica una dieta e uno stile di vita che esclude l'uso di prodotti di origine animale come cibo e per qualsiasi altro scopo. Le persone che scelgono questo stile di vita (denominate vegane) non mangiano carne e pesce, evitano di consumare latte, latticini, uova e derivati e si rifiutano di acquistare o usare prodotti di qualsiasi genere la cui realizzazione implichi lo sfruttamento diretto di animali. Le principali motivazioni che spingono a questa filosofia di vita sono l'impegno a favore della causa dei diritti animali e motivazioni etiche correlate come l'antispecismo, (movimento filosofico, politico e culturale che sostiene che la sola appartenenza a una diversa specie non giustifica eticamente il diritto di disporre della vita, della libertà e del lavoro di un essere senziente e più specificatamente ritiene l'attribuzione di tali capacità anche agli animali di specie non umana e che ciò comporti un cambiamento essenziale del loro status etico, da equiparare a quello normalmente riconosciuto agli animali di specie umana). Sono anche frequentemente citate ragioni di ordine politico, ambientalista, spirituale e religioso. Di particolare rilevanza per la scelta vegana è spesso la condanna delle pratiche legate all'allevamento industriale e alla sperimentazione sugli animali.
Nel Vegetarianismo le questione è più semplice:
si possono distinguere diversi tipi di modelli dietetici a base vegetale, accomunati dalla rigorosa esclusione della carne di qualsiasi animale e talora di alcuni o tutti i prodotti di origine animale. I modelli dietetici vegetariani principalmente studiati si differenziano per il grado di esclusione dei cibi animali:
-dieta latto-ovo-vegetariana: esclude gli alimenti che derivano dall’uccisione diretta di animali – sia terrestri che marini – quali carne, pesce, molluschi e crostacei; ammette i prodotti animali indiretti quali latte e derivati, uova e miele, e qualunque alimento di origine vegetale, anche marino. È il tipo di dieta vegetariana più diffuso nei paesi occidentali, tanto che nel linguaggio comune è indicata, erroneamente, come dieta vegetariana;
-dieta latto-vegetariana: come la dieta latto-ovo-vegetariana, ma esclude anche le uova. È un modello dietetico frequente nella tradizione asiatico-indiana.
-dieta vegana.

Ho sentito l’esigenza di puntualizzare quanto sopra scritto perché, da brava ricercatrice da oltre 30 anni in questo campo, la prima cosa che ho desiderato fare leggendo i post di Simone e le vostre accorate risposte è stata quella di indagare. Indagare su ciò che spinge le persone a fare una scelta alimentare radicale piuttosto che un’altra, e spinta dalla curiosità del mio Se’ Scienziato, ho iniziato a fare la detective :-).
Innanzitutto ho ricordato le conversazioni che sentivo quando frequentavo Il Punto Macrobiotico della mia città, o di quando praticavo meditazione Raja Yoga presso un’associazione nella quale si caldeggiava la pratica dell’alimentazione vegetariana e ricordo molto bene le motivazione dei più convinti assertori di quelle filosofie. Ho intervistato altresì tutti i miei amici e gli amici degli amici e ai miei assistiti che praticano alimentazione di tipo vegetariano o vegano, ai quali ho chiesto, facendo un gioco di ruolo nel quale chiedevo loro di comportarsi come se non ci conoscessimo, di spiegare la loro scelta alimentare: “Ma tu cosa mangi? Come mangi? Quando lo mangi? Cosa pensi della tua alimentazione? E perché in questo modo piuttosto che in un altro?” ovviamente rimanendo rigorosamente super-partes, senza giudizio alcuno.
E, con mia grande sorpresa, la stragrande maggioranza delle persone intervistate, sottoposte ad un lieve imbarazzo in quanto sapevano chi sono e che lavoro faccio, hanno risposto: “Perché fa bene…no?” e io con un sorriso gentile ringraziavo della collaborazione e procedevo per la mia strada. Sono rimasta basita da questa scoperta: pressoché nessuno e’stato in grado di spiegarmi cosa significava in genere essere vegano, vegetariano o i principi della dieta macrobiotica, ma siccome il leit-motive è che FA BENE, è quindi naturale fare così…

Ai miei occhi ingenui non sembra possibile che nell’era della comunicazione, nell’era di Internet e nell’era del villaggio globale, esistano ancora persone che sposano stili di vita, filosofie e abitudini alimentari a loro sconosciute! Perché la risposta drammaticamente chiara è stata questa :-/ con le conseguenti generalizzazioni su un argomento di vitale importanza come l’alimentazione… ma così si rimane sempre vittime ignoranti di un sistema che tende a informare in modo incompleto e sommario.
Eppure questa è la dura realtà: esistono e sono disposte a combattere questa guerra (lo abbiamo visto anche in alcune caustiche risposte ai post di Simone), battagliando per qualcosa che hanno preso per vero, spesso senza approfondirne la conoscenza, in scienza e coscienza, come qualsiasi essere evoluto che va nella direzione della Nuova Era potrebbe e a mio parere dovrebbe, ormai sentire la necessità di fare.
L’unica differenza, appunto perché era un gioco di ruolo, c’è stata con i miei assistiti che a loro tempo erano stati da me sensibilizzati sull’argomento, perché mi avevano o mi hanno contattata motivati dalla necessità di ritrovare benessere e salute e quindi già possedendo l’apertura mentale necessaria per mettersi in discussione a 360°. 
Ora, secondo me, la questione successiva è PERCHE’?  Perché esistono ancora persone che sposano stili di vita, filosofie, e abitudini alimentari a loro sconosciute e alcune sono disposte a combattere questa guerra, seppur in pantofole davanti ad un monitor, facendosi bastare una spiegazione così banale? Qual è la risposta, secondo voi?  Perché fa comodo? Perché è più semplice legarsi ad un movimento che pensare con la propria testa ed approfondire le conoscenze per scegliere con accortezza e a ragion veduta? Attendo nei commenti le vostre consapevoli risposte a questo quesito ;-)

In questa seconda parte vorrei affrontare il tema del “cosa fare se…” ovvero, se fai parte di quell’esiguo gruppo di seguaci  “illuminati” della dieta vegetariana, vegana, o macrobiotica, o di altri metodi radicali di alimentazione, vorrei porre queste domande: -Ti sei documentato… e quindi?  -Sai perché lo fai… e quindi?  -Ti rendi perfettamente conto sia delle potenzialità che dei limiti di questo tipo di nutrizione… e comunque vuoi continuare a farlo? Mi accingo a darti qualche suggerimento pratico per affrontare meglio il tuo quotidiano radicamento:
-Trovare nuovi e moderni modi per assumere proteine animali: 
Se pratichi quotidianamente uno dei tipi di nutrizione sopra descritti e soffri di sbalzi di umore, carattere melanconico o tendente alla depressione, disturbi di natura ormonale quali sovrappeso, sindrome premestruale e da climaterio, cali di forza fisica e resilienza (la capacità di ritornare efficienti ed efficaci dopo un trauma di qualsiasi natura), aggiungendo proteine animali alla tua dieta ti potresti rendere conto che questi disturbi possono notevolmente diminuire.                                                   Visto che sei consapevole e documentato, saprai che le proteine vegetali non sostituiscono per cosiddetta “nobiltà” le proteine animali e se non vuoi assumerne da cibo fresco, puoi pensare di iniziare a farne uso sotto forma di proteine in polvere. Ne esistono in commercio sia di latte, o se ne sei intollerante, anche da albume d’uovo. La chimica del tuo corpo ne gioverà in termini di forza ed efficienza, sia fisica che mentale.

Esiste altresì una conclamata teoria che sostiene che tutti gli aminoacidi (i “Mattoni” che formano le proteine) che servono per un corretto funzionamento di un organismo animale, si possono trovare anche solo negli alimenti di origine vegetale. Chimicamente questo è provato in modo scientifico, ma quello che succede al tuo organismo e dentro di esso in quanto tale, è tutto da vedersi. Non dimentichiamoci infatti che la maggioranza delle teorie, che noi diamo come scontate verità, sono ancora giustappunto “teorie”!

E se proprio non desideri fare uso di proteine animali, trova altri modi per “radicare” il tuo corpo in tutte le sue espressioni ;-). Per esempio con il movimento Fisico, tribale (movimento arcaico), danze rituali che richiedono un contatto con la Terra, esercizi di Bioenergetica, Grounding, Hatha Yoga, esercizi tibetani etc… e praticando la Sessualità Consapevole! Cioè riconosci con franchezza se il tuo modo di vivere la sessualità è sporadico, poco vigoroso o poco appagante, e valuta se questo potrebbe anche derivare da una alimentazione poco “radicante” .

Importante è anche la Creatività Attiva! Infatti spesso chi si alimenta nei modi suddetti ha una grande fantasia e ampia capacità progettuale ma tendenza a procrastinare la realizzazione materiale e pratica dei progetti… quindi è una persona disorganizzata e confusa. Modificando in modo funzionale l’alimentazione, ho visto succedere miracoli a persone che nel mondo materiale non combinavano nulla e venivano definite “ sognatori ad occhi aperti”. Quindi sappi che se non stai bene (concetto generico ma molto efficacie per determinare uno stato di cose da modificare), forse una parte di questo malessere potrebbe derivare da un’alimentazione concettualmente molto “sana”, ma che non si addice alla tua persona in quel determinato momento della tua esistenza.
E qui introduco il concetto di PERSONALIZZAZIONE: ovvero nessuno e dico nessun organismo, in quanto unico per genetica, chimica, fisiologia, momento di vita, biologia, attitudini di personalità ed emozionali, carattere, influenze cosmiche, livello di stress ed energia può assumere come veritiere considerazioni di natura generica, di qualsiasi tipo esse siano.
Ovvero, lo può fare,  ma rischia di trovarsi prima o poi in una condizione che lo allontana sempre più da uno stato di salute psico-fisica ottimale.

Una doverosa precisazione: il mio lavoro si basa essenzialmente sul ricercare e testare con il Test Muscolare Kinesiologico, che è un metodo diagnostico a volte indicato più semplicemente come test kinesiologico, che rileva la capacità di controllo manifestata dal sistema nervoso, tramite specifiche interazioni neuromuscolari.
Ciò che ho asserito precedentemente e che senza ombra di dubbio ritengo vero, visto la mia esperienza personale sul campo sviluppata in quasi 20 anni di lavoro naturopatico e 10 anni di lavoro come Kinesiologa, è che con i miei assistiti ho visto succedere di tutto e il contrario di tutto.

Fatemelo ripetere, vi prego, perché è un concetto cruciale: nessuno è uguale ad un altro, mai!!! e nessuno è uguale a se stesso a lungo, perché ognuno di noi cresce con il frutto della propria esperienza quotidiana. Persino la genetica subisce influssi quotidiani… vedi i nuovi studi sul DNA “spazzatura”.
Quello che vivo, quello che penso della mia realtà, come, dove e con chi la vivo, ciò che credo di me e degli altri, cambia la mia natura quotidianamente e questa regola che in Medicina Cinese viene definita una delle regole cardine dell’Universo conosciuto, Movimento e Trasformabilità, diviene un cardine anche della nostra esistenza umana. Quindi fissarsi su un’idea, un metodo, un modo di vivere, uno stile, una filosofia rigida e continuativa… limita la nostra capacità di trasformarci costantemente per rimanere adattabili al naturale fluire della Vita, che è tutto fuorché prevedibile.

Ho selezionato una serie di domande che possono aiutarti a comprendere come stai veramente adesso, e di conseguenza a decidere se cambiare la tua alimentazione:

     Come sto fisicamente?
     Come sto emotivamente?
     Come sto mentalmente?
     A che punto sono spiritualmente?
     Come sto energeticamente?
     Sono felice, appagato\a, in pace con me stesso\a, sereno\a?
     Sono radicato nel mio “qui e ora”?
     Faccio abbastanza sesso?
     Riesco ad attirare la ricchezza materiale nella mia vita?

E se la risposta a tutte queste domande ti conduce verso la consapevolezza che potresti stare meglio, perché non indagare in modo più approfondito quale potrebbe essere l’ alimentazione migliore per il periodo che stai affrontando? O provare autonomamente, ad esempio, a integrare la tua alimentazione con un po’ di proteine e vedere cosa succede?
Di solito non esplode nulla e non muore nessuno :-).
Quindi il mio consiglio finale, è: sii coraggioso e trova un buon kinesiologo che ti dia fiducia, a cui chiedere indicazioni precise e personalizzate tramite il test muscolare kinesiologico, per scoprire se stai percorrendo il tuo giusto “sentiero” alimentare in questo momento della tua esistenza o se invece puoi fare di più e meglio per il tuo benessere.

A te invece, caro lettore che fai parte di quella moltitudine  che si alimenta in modo simpaticamente casuale ;-), mangiando un po’ di tutto senza preoccuparsi eccessivamente degli effetti che può avere sulla propria psico-fisicità… suggerisco alcune informazioni generali, che puoi mettere in pratica per migliorare sensibilmente il tuo stato di salute ed armonia interna, di cui approfondirò i temi nel libro di prossima pubblicazione. Da molteplici (nell’ordine delle centinaia) test nutrizionali effettuati durante l’arco di un decennio, posso confermarti che statisticamente 4 sono i metodi nutrizionali più “selezionati” dall’intelligenza del corpo delle persone testate:
1)    l’alimentazione secondo il gruppo sanguigno.
2)    le intolleranze alimentari.
3)    la dieta senza muco.
4)    le combinazioni alimentari e la dieta PH.
Qualora tu voglia tentare una di queste avventure nutrizionali, sicuramente ti consiglio di provare la dieta secondo il gruppo sanguigno, di cui troverai ampio materiale sul WEB, in quanto molto spesso le intolleranze alimentari testate risultano molto simili a cibi presenti nelle liste dei cibi da sospendere secondo gli studi di Pete D’Adamo, studioso e ricercatore del metodo della dieta secondo i gruppi sanguigni.

Ti aspetto nei commenti ;-)  un caro abbraccio di Luce e Pace! Francesca Chiara Sturloni

Ps: al caro socio Simone, amico da oltre venti anni, compagno d’anima e di avventura nella Nuova Era, dico: non li salveremo tutti ma… almeno potremmo dire di averci provato! :-)

venerdì 7 settembre 2012

Come usare il potere degli Archetipi

[articolo di Anna Bellini]

Ciao, oggi vorrei parlarti di un argomento di cui avrai certo già letto o sentito parlare...
Mi riferisco agli Archetipi e al loro straordinario potere!
Oramai la parola Archetipo e l'aggettivo “archetipico” sono entrati nel linguaggio comune, e chi si interessa anche solo amatorialmente di psicologia sa più o meno che cosa questi termini significhino...
Esistono centinaia di saggi che trattano questo argomento... solo per citarne alcuni dei più conosciuti: “Le dee dentro la donna” e “Gli dei dentro gli Uomini” della Bolen, o “Donne che corrono coi lupi” della Estés, tutti libri di ampia diffusione.
Ma quanti davvero si sono resi conto di come gli Archetipi agiscono nella propria vita e del potere immenso che essi hanno quando vengono contattati?
Jung è stato il primo ad aver studiato gli archetipi dal punto di vista psicologico.
Lui li aveva definiti come schemi di base universali, impersonali, innati ed ereditari che costituiscono l'inconscio collettivo.
Per Jung gli Archetipi sono strutture di funzionamento dei nostri processi interiori, “disposizioni innate a produrre idee e motivi di fantasia affini ed universali”.
Nonostante Jung abbia sempre dimostrato grande interesse per l'esoterismo, non si è spinto nella sua analisi degli Archetipi e di come essi agiscono molto al di fuori dell'ambito psicologico. Del resto già quello è un campo vastissimo! :-)
Non voglio addentrarmi troppo in campo esoterico perché mi ci perderei :-), ma farò un veloce accenno a un tema che ritengo importante per comprendere la natura e il potere del mondo degli archetipi.
Nella visione esoterica l'inconscio collettivo e gli archetipi che in esso “nuotano”, vivono nel mondo astrale.
Tutto ciò che è prodotto dalle emozioni, dai sentimenti, dai desideri umani risiede nel corpo astrale, che è anche il veicolo dell'anima.
Nessuna contraddizione con Jung se si pensa che il vero significato del termine “psiche” è proprio anima.
Il mondo astrale possiamo immaginarcelo come un vero e proprio “luogo” dove si accumulano tutte le memorie animiche del genere umano, della sua storia individuale e collettiva, quello stesso “luogo” che visitiamo nei sogni, quando il nostro corpo astrale individuale si stacca dal corpo fisico e dai suoi limiti spazio-temporali e comincia a fluttuare e a fondersi completamente con il corpo astrale dell'intero pianeta.
E' per questo che "ritorniamo" dai sogni con immagini e simboli che alle volte ci sembrano molto lontani dalla nostra esperienza quotidiana, ma che in verità fanno parte di un linguaggio universale antichissimo ma sempre attuale.
Questo linguaggio non smetterà mai di appartenerci poiché il nostro legame con il mondo astrale del pianeta può essersi indebolito nella nostra modernità, ma mai si è reciso completamente.
Tutto il “materiale”, ma sarebbe meglio dire tutte le tracce impresse in questo “nastro” astrale permangono al di là del passare dei secoli, delle civiltà, delle incarnazioni.
Queste tracce sono appunto gli Archetipi, che Jung paragona ai letti dei fiumi, i quali possono anche seccarsi per molti anni, ma è sufficiente che piova perché tornino a scorrere impetuosamente.
Questa visione esoterica degli archetipi sembra sposarsi perfettamente con i recenti studi di Rupert Shaldrake sui campi morfogenetici.

Ma come nascono gli Archetipi?
 Dai sentimenti dell'uomo di fronte a forze più grandi, di fronte ai movimenti della Natura, al variare delle stagioni, alle varie fasi lunari, alle diverse tappe della vita dell'individuo e alle tappe dell'Evoluzione, agli istinti dell'uomo, alla Bellezza, alla Morte, alle Leggi Universali.
Una "strategia" dell'inconscio per rendere "a misura umana" ciò che è troppo grande per essere compreso, attraverso un'immagine che sia “comprensibile” (ma non a livello razionale) dall'anima incarnata, ma che allo stesso tempo mantenga il suo collegamento con queste forze più grandi che si manifestano ineluttabilmente nella Creazione.
E' così che nascono gli Dei, delle immagini che l'Anima umana crea per rendere “a misura d'uomo” le forze in atto nella Creazione. E queste immagini, una volta create, acquistano una forza e una sostanza energetica sempre più grande quanto più gli uomini iniziano a venerarle, omaggiarle e a pregarle.
Le energie che l'uomo rivolge a queste “immagini” nutrono e fanno crescere la loro consistenza energetica: le immagini si trasformano in divinità che esercitano un reale potere sulla vita dell'uomo nella misura in cui egli stabilisce con esse un collegamento.
L'Archetipo è dunque un ponte o un canale che collega un mare “infinito” (l'inconscio cosmico) a un lago (l'inconscio umano). Questo fare da collegamento rappresenta il potere innato del simbolo il cui significato etimologico è proprio “collego insieme”.
Certo il tracciato di questo canale può essere un po' diverso a seconda delle epoche e delle civiltà, ma ci sono moltissimi elementi in comune tra gli archetipi delle diverse culture, come molti studi di antropologia comparato hanno dimostrato.
Gli archetipi dipinti sugli arcani dei tarocchi non saranno forse così comprensibili per un africano, ma certamente lui avrà altri strumenti, altre immagini che rappresentano le stesse forze che muovono la psiche umana.
I Tarocchi rappresentano un esempio perfetto di come si manifestano gli Archetipi.
Ognuno dei 22 Arcani Maggiori dei Tarocchi rappresenta una forza che agisce nell'uomo, una qualità energetica che l'essere umano può esprimere o meno, ma che è comunque presente in potenziale.
Meditando sull'immagine di un Arcano posso evocare quella energia e renderla attiva in me.
Le energie rappresentate dagli Arcani dei Tarocchi possono assumere caratteristiche di manifestazione un poco differenti in periodi storici diversi.
Alcuni Arcani ad esempio sono più attivi in determinate epoche storiche rispetto ad altre.
In questo momento storico è molto attivo l'arcano della Forza, che rappresenta l'unione degli istinti con la coscienza e la spiritualità, poiché questa è un'epoca in cui siamo chiamati a integrare ogni nostra parte e ad abbracciare le polarità.
Inoltre considerando ancora questo arcano della Forza, in passato esso veniva rappresentato in molto mazzi con un energumeno che con la sua forza fisica sottometteva il leone.
Oggi nel mazzo Rider Waite che rappresenta la versione più nuova e adatta ai nostri tempi dei tarocchi, lo stesso arcano è rappresentato con una donna che accarezza il leone, proprio perché ora siamo pronti a comprendere che la forza non può derivare da una separazione, da un conflitto tra queste nostre parti (istinti e spiritualità) ma dalla loro integrazione.
Questo per dire che gli Archetipi non sono fissi ma dinamici e siamo noi con le nostre esperienze e con la nostra evoluzione che li trasformiamo.
Per tornare alla metafora di prima noi modifichiamo la forma e il tracciato di questi canali, ma il collegamento con il mare dell'inconscio cosmico è sempre presente.
L'energia che arriva a noi arriva dalla stessa fonte ma è filtrata da un canale a cui siamo proprio noi che diamo forma e a volte essa può essere un po' e anche molto distorta.
Così l'energia che ci arriva può avere una forma distorta.
Ma, ripeto, noi abbiamo sempre la possibilità di cambiare quella forma.
Questo è affascinante perché ci dà la misura di quanto grande sia il nostro potere di trasformazione della realtà, attraverso la trasformazione delle forme pensiero, degli archetipi attraverso cui le energie della creazione scendono nel nostro piano di manifestazione. Tornerò su questo punto.
Ora lasciami elencare i punti che ritengo davvero importanti riguardo agli Archetipi per noi oggi..
1) Oggi abbiamo un estremo bisogno di poter attingere alle enormi riserve di energia cui gli archetipi sono collegati.
La modernità infatti, con la sua visione prettamente scientifica della Natura, con la perdita della dimensione rituale e sacra della Vita, con la riduzione dell'esistenza a una dimensione fattuale (una catena di fatti) e oggettuale (un insieme di oggetti), ha perso al contempo il rispetto e la reverenza nei confronti della Natura e insieme l'accesso a queste riserve inestinguibili di energie.
Gli dei hanno smesso di manifestarsi, di parlarci e di offrirci il loro potere e persino le loro punizioni.
Nei miti greci gli dei puniscono la hybris (colpa) degli uomini con delle catastrofi/malattie/sciagure, che non sono altro che il manifestarsi delle Leggi Universali del karma e della causa-effetto.
Oggi noi non sappiamo più leggere nella realtà le risposte della stessa alla nostra hybris e fatti come Chernobyl o Fukushima appaiono come casualità che non portano ad alcun cambiamento di condotta.
Allo stesso tempo abbiamo perso la capacità di attingere energia dagli Archetipi, poiché abbiamo perso la dimensione rituale e mitica dell'esistenza con gravi conseguenze sulla nostra salute fisica, psichica e sociale.
L'uomo anticamente era ben consapevole del potere degli Archetipi che venivano evocati nei i rituali e nelle cerimonie e, attraverso gesti o formule simboliche ripetute da parte dei sacerdoti, le Energie collegate a questi Archetipi venivano attivate tra i partecipanti.
I sacerdoti venivano letteralmente “investiti” di potere magico, perché, usando gesti e formule archetipici, avevano accesso a questo enorme potere e lo sapevano far “discendere” sulla loro comunità, con effetti di cura, di coesione, di rafforzamento, di integrazione.
Certo il potere nelle mani dei sacerdoti poteva essere male usato, come sempre accade.
La conoscenza del potere degli Archetipi poteva essere usato con finalità manipolatorie e di questo ve ne sono molti esempi nella storia.
I governi ombra, le monarchie, le massonerie sono sempre stati ben coscienti del potere degli Archetipi e tutti i complessi rituali iniziatici e le simbologie da essi usate avevano proprio questo scopo.
Per non parlare dell'uso che di questi hanno fatto alcuni regimi totalitari, come il nazismo.
E anche negli stati più “democratici” il mercato utilizza questo potere per spingere le persone al consumo. Se presti attenzione alle pubblicità ti renderai facilmente conto di come un certo prodotto di consumo viene abbinato a certe immagini-archetipo: queste richiamano specifiche sensazioni che poi inducono all'acquisto.
Oppure si utilizza l'Archetipo del Salvatore e della Vittima, così radicati nell'inconscio cattolico, per giustificare interventi militari.
Queste sono modalità passive di subire il potere degli Archetipi.
Quindi il secondo punto importante è proprio questo:
2) Imparare ad usare in maniera attiva e consapevole il potere degli Archetipi.
Il primo passo è, come abbiamo già detto, diventare consapevole di questo potere, osservare come esso agisce nella propria vita, come nella propria quotidianità si manifestino gli archetipi.
A questo proposito Jodorowsky suggerisce di provare ad osservare la propria vita quotidiana come se fosse un sogno: ci renderemo conto ben presto di quanti simboli ed archetipi si manifestino in essa.
Il secondo passo è creare dei rituali, dei gesti, delle pratiche che evochino un archetipo che in quel momento abbiamo bisogno di attivare.
Potrebbe trattarsi della meditazioni su un Arcano dei Tarocchi, o di indossare un abito, un colore, fare un gesto, usare un oggetto...
Quando si prende familiarità con il linguaggio degli archetipi verrà semplice e naturale, perchè si tratta di un linguaggio che ci appartiene da sempre.
Nei seminari di Riequilibrio Energetico Familiare si lavora sempre di più proprio sul piano archetipico e ti assicuro che connettersi con gli Archetipi ha un potere di trasformazione incredibile.
Di fatto in questi lavori si fanno dei veri e propri rituali in cui si contattano gli Archetipi che di volta in volta la persona con la sua energia sta richiamando.
Può trattarsi di Archetipi che sono dormienti in lei, e così vengono contattati, attivati, conosciuti, abbracciati e integrati in sé.
Oppure di archetipi che si manifestano in forma distorta e allora si ha la possibilità di trasformarli.
Mi viene in mente una “costellazione” in cui la persona portava l'Archetipo della Razionalità, nella sua visione distorta di distacco, di rifiuto della dimensione istintuale e impulsiva.
All'improvviso entra in scena un altro Archetipo, richiamato dal suo opposto: la parte istintuale che arriva proprio come una “bestia”, come un leone scalpitante per essere “ascoltato”.
Alla fine i due archetipi si sono incontrati e fusi uno nell'altro, creando un nuovo archetipo, quello appunto della Forza, in cui la ragione e gli istinti, la mente e il corpo, sono integrati e alleati reciproci.
Come accennavo prima, l'Archetipo della Nuova Era.
Potrei citare tanti altri esempi in cui durante i Riequilibri Energetici si è portata una trasformazione degli Archetipi quali la spiritualità, la morte, la povertà, l'artista, il padre di famiglia, la madre, la libertà....
Noi stessi dunque possiamo trasformare i nostri Archetipi attraverso questo tipo di lavori consapevoli, come avviene nei Riequilibri Energetici Familiari.
E questo è il terzo punto fondamentale che rientra nel passaggio alla dinamica attiva nei confronti degli Archetipi:
 3) Diventare trasformatori di Archetipi, ovvero contribuire a dar loro una forma che sia più sana, più congeniale ai nostri tempi, in modo tale che l'energia che scorre attraverso di essi, possa arrivare agli uomini più integra.
Questa opera di trasformazione può avvenire però solo attraverso l'esperienza diretta, il contatto con le Energie Archetipiche, in un contesto rituale, così come avviene durante i Riequilibri Energetici Familiari.
E in questa opera di trasformazione facciamo davvero un grande servizio “sociale”, poiché trasformando le forme (il campo morfogenetico) attraverso cui l'energia della creazione si manifesta sul nostro piano di realtà, contribuiamo a cambiare la realtà stessa.
Ecco perchè il lavoro che facciamo su noi stessi agisce sull'intera realtà, le nostre trasformazioni individuali trasformano anche l'intera famiglia delle Anime a cui siamo più o meno connessi, niente meno che tutte le Anime :-))
Un abbraccio e un sorriso
Anna
P.S.: Puoi lasciare un tuo commento a questo articolo e io sarò lieta di risponderti.


COMMENTI

7 settembre 2012

Bravissima Anna! Bellissimo articolo ;-)
Un abbraccio dal cuore, Simone :-)
Grazie caro Simone, in effetti è un tema talmente vasto che più scrivevo più mi veniva voglia di scrivere ancora.
E' venuto lunghissimo in effetti.
Un abbraccio
 Anna
Bel articolo.
Confermo quanto detto sui lavori che riguardano gli archetipi con i Riequilibri energetici familiari. Capita sempre più spesso e sono davvero importanti per il riequilibrio interiore.
Ciao a tutti.
Maria
Grazie cara Maria, ormai abbiamo "vissuto" davvero tanti archetipi diversi e ogni volta è un lavoro di integrazione incredibile, anche se la "costellazione" non è la tua.
Un abbraccio
 Anna


9 settembre 2012

La tesi dello psicanalista svizzero consiste nell'identificazione delle analogie esistenti tra i processi alchemici e quelli legati alla sfera dell' immaginazione ed in particolare a quella onirica . Secondo Jung, le fasi attraverso le quali avverrebbe l'opus alchemicum avrebbero una corrispondenza nel processo di individuazione, inteso come consapevolezza della propria individualità e scoperta dell'essere interiore. Mentre l'alchimia non sarebbe altro che la proiezione (psicologia) nel mondo materiale degli archetipi dell' inconscio collettivo, il procedimento per ottenere la pietra filosofale rappresenterebbe l'itinerario psichico che conduce alla coscienza di sé ed alla liberazione dell' io dai conflitti interiori.
Non ho capito bene a che cosa si colleghi questo commento rispetto a quello che ho scritto nel post. Comunque, anche se non hai firmato, grazie dell'intervento.
Conoscevo l'interpretazione di Jung riguardo all'opera alchemica come fasi del processo di individuzione.
In effetti anche quello dell'alchimista come ricecatore di sè e del proprio oro è un archetipo molto forte.
Anna
Ringrazio per la spiegazione semplice e chiara di un argomento così complesso.
Trovo fantastica l'immagine, vicino al punto n° 3),della rete invisibile di comunicazione in cui tutti siamo immersi.
Su una rete Mediaset è stato appena trasmesso AVATAR che in qualche modo ha contribuito alla comprensione di questo interessante articolo.
Un grande abbraccio!
Barbara
Grazie cara Barbara!
E' vero quell'immagine è fantastica, ci dice della Rete della Vita e di come abbiamo il potere di agire e trasformare quella rete.
Avatar è un grande film.
Un abbraccio a te
Anna


10 settembre 2012

Grazie Anna, bellissimo articolo. Potresti fare un seguito, visto che tu volevi scrivere di più, e a me è venuto il desiderio di sapere di più.
Un abbraccio.
Beatriz
Grazie Beatriz, in effetti l'argomento è davvero enorme.
Misarebbe piaciuto parlare anche degli archetipi del corpo e del movimento corporeo, perchè anche il corpo ha i suoi gesti archetipici.
Ma è difficile trattarli per iscritto, bisognerebbe mostrarli attraverso il movimento.
Persino le manifestazioni sintomatiche del corpo hanno aspetti archetipici.
Un abbraccio
 Anna


11 settembre 2012

Grazie di cuore Anna per questo articolo :-) penso tu abbia fatto una panoramica molto profonda di questa fase di riscoperta degli archetipi che stiamo vivendo, e si sente molto che ciò che scrivi viene sì dagli studi, ma moltissimo anche dall'esperienza.
Sono un sacco d'accordo sull'esigenza sempre più forte, che trovo in me ma anche in altre persone vicine, di ricostruire un dialogo con il mondo degli archetipi, con queste energie cosmiche che plasmano la nostra vita; che sia attravreso i tarocchi, l'astrologia, i sogni, o tutte queste cose insieme e molto di più, è sempre più forte la sensazione che tutto nella vita può veicolarci un messaggio, che davvero nulla di ciò che vediamo sentiamo e viviamo è "per caso". E assieme a questo sono anche completamente d'accordo sull'esigenza di riconquistare la dimensione rituale della nostra vita, anche e soprattutto nel contatto con il nostro corpo e con la natura.
Sarò felice anch'io di leggere un eventuale seguito di questo articolo.
Un forte abbraccio!
Marco
Grazie caro Marco per il tuo bel commento!
Mi accorgo sempre più di come quanto più affiniamo la nostra attenzione e intuizione, e soprattutto la nostra percezione del collegamento tra tutte le cose, il senso di appartenenza alla Rete della Vita, tanto più si rischiara la comprensione dell'Universo Simbolico in cui siamo immersi.
Simbolo significa appunto "collego", e poichè tutto è collegato, tutto è simbolico, il corpo e le sue manifestazioni, la Natura, persino il regno vegetale, se studiamo la legge delle "segnature", ovvero della simbologia che è insita nell'anatomia e fisiologia dlle piante, scopriamo come ci sono degli archetipi anche lì: ogni pianta porta in sè delle catatteristiche archetipe, che possiamo scoprire nella sua forma, nei suoi colori, nelle sue modalità di crescita, che ci indicano il suo collegamento con determinate energie cosmiche in azione sulla Terra.
E' davvero un Universo affasciante quello degli Archetipi.
Un abbraccio
 Anna


19 settembre 2012

Cara Anna,
ti rivolgo questa mia domanda tramite il blog e non via email nel caso in cui altri utenti se la siano posta, in pratica: Archetipo = Forma-Pensiero = Campo Morfogenetico? Sono 3 diversi sostantivi per indicare lo stesso concetto oppure ho frainteso io?
Barbara
Ciao Barbara, direi che tutte e 3 queste realtà sono fatte della stessa sostanza, il Campo morfogenetico è qualcosa di più ampio degli Archetipi. Questi ultimi possono popolare i Campi Morfogenetici, così come le Forme Pensiero. I Campio morfogenetici sono un insieme, un campo di informazioni condiviso da un sistema vivente, ovvero da un numero di elementi che hanno qualcosa in comune.
Una società per es ha il suo campo morfogenetico. Ma all'interno di questo campo vivono diversi Archetipi e Forme Pensiero. 
Gli Archetipi poi si formano quando l'uomo incontra delle Forze più grandi, siano esse naturali o cosmiche. Allora crea queste immagini che possano trasferire sul piano umano qualcosa che difficilmente l'uomo riesce a descrivere altrimenti.
Le forme pensiero invece possono essere delle creazioni della mente umana, per es. delle ideologie, come il fascismo o il comunismo, che acquistano forza e una autonomia energetica perchè molti esseri umani credono in esse.
Spero di essere riuscita a darti un'idea!
Un abbraccio
 Anna


9 dicembre 2013

Un articolo meraviglioso, mio figlio ha 12 anni ed e un archetipo. Io  non so come connettersi , cerco aiuto. Grazie. Iva
Grazie del complimento Iva, che di certo la scrittrice dell'articolo apprezzerà. Per imparare a connettersi ci sono già alcune soluzioni citate nell'articolo, come partecipare ai Riequilibri Energetici Familiari, per esempio, la nostra Associazione tiene anche un seminario specifico dove si impara ad aprire il canale intuitivo: clicca qui.
Riguardo questo argomento ci sono abbastanza corsi in giro, basta cercare e scegliere, certamente troverai quello che stai cercando.
Maria


30 gennaio 2015

Cara Anna
Ti ringrazio molto per questo bellissimo articolo " Como usare il potere degli Archetipi " , lo ho trovato veramente interessante e in linea con le mie credenza riguardo il potere dei nostri pensieri nel creare costantemente la nostra realtà (che ne siamo coscienti o meno).
Vorrei imparare li linguaggio degli archetipi principalmente per poter decifrare i miei sogni, in quanto credo che attraverso i sogni la mia anima (o corpo spirituale ) mi comunichino dei messaggi e indicazioni quindi volevo chiederti se puoi suggerirmi dove e quale materiale potrei cercare per capire i miei sogni.
Vorrei concentrarmi con la meditazione sul particolare Arcano nei tarocchi che dovrei attivare per migliorarmi come accennavi tu nel' articolo ; ma come faccio a sapere a quale arcano focalizzare la mia meditazione?
Ti ringrazio anticipatamente se potrai rispondermi
Contraccambio un caloroso abbraccio e sorriso. Claudio
Ciao Claudio, ho avvertito Anna della tua domanda e ti sto rispondendo io perché lei non può.
Mi spiace ma nè io nè Anna conosciamo libri o materiale riguardo i sogni che possiamo consigliarti.
Riguardo invece alla domanda sulla meditazione, io ti consiglio di usare il mazzo di tarocchi Rider Waite e, a carte coperte, pesca una carta chiedendo mentalmente su quale Arcano focalizzare la tua attenzione. Vedrai che prendarai la carta giusta sul quale meditare in quel momento.
Un abbraccio :-)
Maria